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Vuole lanciarsi dal cavalcavia a Como, due poliziotti salvano la 52enne con un complimento

Una 52enne stava per gettarsi da un cavalcavia a Como nel pomeriggio del 2 luglio. Due agenti della polizia stradale sono riusciti a farla desistere rivolgendole un complimento che l’ha distratta.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Due agenti della polizia stradale di Como sono riusciti a convincere una donna che stava per togliersi la vita a non gettarsi dal viadotto di Monte Olimpino nel pomeriggio di ieri, martedì 2 luglio. Ai poliziotti è bastato procedere con cautela e rivolgere un complimento alla 52enne per farla avvicinare alla loro auto. Una volta al sicuro, gli agenti l'hanno accompagnata all'ospedale Sant'Anna rimanendo al suo fianco fino a quando è stata presa in carico dai sanitari del pronto soccorso. "Grazie ragazzi, siete i miei angeli custodi", avrebbe detto la 52enne ai due agenti.

"Che occhi belli che hai"

A lanciare l'allarme sono stati alcuni automobilisti che, transitando lungo l'autostrada dei Laghi A9, hanno visto una persona ferma con la sua auto sulla corsia d'emergenza. Mentre una pattuglia della polizia svizzera rallentava il traffico sulla carreggiata nord, gli agenti della stradale di Como hanno raggiunto la vettura trovandosi davanti una donna che stava cercando di attraversare la strada.

Una volta avvicinata con cautela, uno dei due poliziotti le ha rivolto un complimento cercando, così, di attirare la sua attenzione: "Che occhi belli che hai". A quel punto, la donna ha sorriso e poco dopo si è lasciata convincere a raggiungere l'auto della polizia.

L'arrivo in ospedale e i biglietti nell'auto

Gli agenti l'hanno subito accompagnata al pronto soccorso e sono rimasti al suo fianco fino a quando i sanitari del Sant'Anna l'hanno presa in carico. Durante la sua permanenza in ospedale, la 52enne comasca ha voluto ringraziare i poliziotti che non l'hanno mai lasciata sola.

Successivamente è stata controllata l'auto che la donna aveva parcheggiata in una piazzola d’emergenza dell'autostrada. Sui sedili gli agenti hanno trovato diversi biglietti indirizzati ai suoi familiari. Il testo di quei messaggi era chiaro: chiedeva scusa ai suoi cari per il gesto estremo che si stava apprestando a compiere.

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