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Volontari del Muro della Gentilezza aggrediti da un gruppo di omofobi: “In Italia facciamo quello che vogliamo”

“Noi in Italia facciamo quello che c***o vogliamo”: è quello che ha detto un gruppo di tedeschi omofobi a un volontario del Tempio del futuro perduto che gestisce il Muro della gentilezza a Milano prima di prenderlo a pugni.
A cura di Giorgia Venturini
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Muro della Gentilezza di Milano
Muro della Gentilezza di Milano

Violenza davanti al Muro della Gentilezza di Milano. Verso le 10.40 di ieri martedì 2 luglio, a pochi minuti dall'apertura al pubblico e quando già alcune persone si trovavano pronte a ricevere assistenza, due camion si sono fermati davanti all'ingresso dell'associazione culturale. Dai mezzi pesanti sono scesi una decina di membri dei Lion’s Run, ovvero agenzia multimediale di Monaco di Baviera specializzata nella promozione di brand di auto di lusso. Lamborghini, Ferrari e Porsche infatti erano all'interno dei rimorchi forse da usare per uno shooting fotografico. Intanto avevano invaso tutta la carreggiata.

"A quel punto – spiega sui social il volontario Alessandro Vaccari del Tempio del futuro perduto ovvero chi gestisce il Muro della Gentilezza – siamo usciti in strada in tre a chiedere cortesemente loro di spostarsi da un’altra parte, gli automobilisti in coda iniziavano a spazientirsi". E poi aggiunge: "Abbiamo cercato di spiegare che quel comportamento era pericoloso (in quel tratto le auto transitano a velocità sostenuta ndr) e del tutto fuori luogo, dal momento che l’ostentazione delle auto di lusso mal si addiceva con i bisognosi in coda per ricevere beni di prima necessita".

Ma la risposta del gruppo tedesco non è stata degna del muro della gentilezza. Avrebbero infatti risposto: "Noi in Italia facciamo quello che c***o vogliamo". Poi sarebbero andati avanti con gli insulti: "Ci hanno dato dei comunisti, riempito di insulti omofobi e domandato se il nostro centro culturale non fosse in realtà un bordello per omosessuali". A questo punto il gruppo di Monaco ha chiamato due guardie del corpo in tenuta mimetica che fino a quel momento erano ancora sul camion. "Mi hanno prima spinto facendomi cadere violentemente per terra, e poi colpito con due pugni allo stomaco e al costato", ha spiegato il volontario. Infine: "Sono finito in ospedale con ferite e un grande shock psicofisico Dopo esser stato aggredito dal responsabile del loro servizio d’ordine. Questa esperienza mi ha fatto riflettere sull’importanza di lottare contro l’omofobia e l’arroganza dei potenti. Dobbiamo continuare a resistere e costruire una società più giusta e inclusiva".

Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno poi identificato gli aggressori a poca distanza dal luogo della violenza. Il volontario intanto è stato soccorso dai volontari del 118 e trasferito in ospedale da cui è stato dimesso con una prognosi di 15 giorni.

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