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“Voleva uccidersi perché si sentiva solo”: parla il carabiniere che ha salavo un anziano dal suicidio

Santo Grasso è il carabiniere di 39 anni che ha salvato l’anziano di 88 anni che si è arrampicato sul davanzale della finestra e tentato il suicidio. Al militare ha detto: “La faccio finita perché mi sento solo”.
A cura di Giorgia Venturini
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È intervenuto in tempo il carabiniere Santo Grasso. È riuscito ad afferrare l'anziano di 88 anni prima che si buttasse dalla finestra del quarto piano. Una volta di nuovo in casa al sicuro ha confessato che stava per suicidarsi perché si sentiva solo. Ha raccontato a Fanpage.it quello che è successo il carabiniere, di 39 anni, che lo ha salvato.

Ci può raccontare cosa è successo? 

Mentre ero in pattuglia con le nostre motociclette la centrale operativa ci ordinava di raggiungere il più presto possibile il Sud della città dove era stato segnalato un uomo anziano di 88 anni che minacciava di buttarsi giù dal quarto piano.

Una volta arrivato sul posto ho notato la presenza di diversi passanti. Un'altra pattuglia dell'Arma era già sul posto e cercava di instaurare un rapporto con l'anziano che si trovava già sul davanzale della finestra.

Insieme a un collega ho raggiunto il quarto piano dove si trovava l'appartamento dell'uomo. Ma non siamo riusciti a entrare in casa perché la porta era chiusa all'interno. Non avendo il tempo di attendere l'arrivo dei vigili del fuoco ho suonato alla vicina di casa e ho cercato subito di capire se c'era qualche modo di raggiungere l'anziano. Ho notato che i balconi delle due abitazioni erano vicini. Ho saltato da un balcone all'altro. Una volta in casa ho cercato e trovato la finestra dove si era arrampicato l'anziano. Qui ho notato subito la scaletta con cui l'88enne si è aiutato a salire sul davanzale.

Ho tolto subito la scaletta e ho afferrato l'anziano senza pensarci due volte. Un attimo dopo l'uomo era in casa.

Cos'è la prima cosa che ha detto all'anziano?

Gli ho chiesto perché ha pensato di compiere un gesto simile. Mi ha spiegato che si sentiva solo, che aveva perso la moglie. L'ho incoraggiato a chiamarci ogni volta che si sente triste. Nei suoi occhi ho visto subito che l'uomo aveva paura.

Passerete a trovarlo nei prossimi giorni? 

Assolutamente sì, già abbiamo fatto una lunga chiacchierata. Oltre a noi ci sono soprattutto gli psicologi che lo aiuteranno.

Sono tanti purtroppo i casi di tentato suicidio. Come possono intervenire i cittadini se notano per primi uno di questi casi?

L'Arma dei carabinieri svolte quotidianamente un lavoro di rassicurazione sociale a favore della collettività. Mi trovo nella sezione della Radiomobile che è un pronto intervento h24, questi casi possono succedere. La nostra peculiarità è gestire al meglio l'intervento a volte con pochi minuti per agire.

Se i cittadini notano quindi qualcuno in prossimità a commettere un simile gesto, devono chiamare subito il 112. Successivamente devono cercare di creare un dialogo intanto che aspettano il nostro arrivo. Noi poi sappiamo professionalmente come comportarci.

Le persone che si sentono sole cosa possono fare invece?

Le persone che provano questi sentimenti di solitudine – che purtroppo da dopo l'emergenza Covid sono sempre di più – possono contare su noi carabinieri. Siamo a totale disposizione della collettività. Non devono farsi problemi a fare una chiamata al 112 anche semplicemente per una chiacchierata e un conforto. Tutte le persone che si sentono sole devono considerare le nostre caserme aperte anche per prendere un caffè. Siamo pronti a prenderci a cuore tutti.

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