Voleva la figlia in affido, ucciso e carbonizzato: arrestati anche i genitori dell’ex fidanzata
Mohamed Ibrahim Mansour è stato ucciso e il suo corpo è stato poi carbonizzato nella sua automobile trovata nei boschi di Morsella a Vigevano, in provincia di Pavia. Per il suo omicidio sono stati arrestati Claudio e Massimo Rondinelli e Luigi D'Alessandro, fratelli e cognato della sua ex compagna. Oggi, giovedì 2 marzo, sono finiti in manette anche i genitori della ragazza.
Per la Procura, la coppia avrebbe partecipato all'uccisione del 43enne trovato morto lo scorso 14 gennaio. Il pubblico ministero Andrea Zanoncelli ritiene che l'omicidio sarebbe stato compiuto materialmente non solo dai fratelli e da D'Alessandro, ma anche dal padre dei primi due. Quest'ultimo è finito quindi in carcere con l'accusa di concorso in omicidio.
La riunione per organizzare l'omicidio
Dalle indagini dei carabinieri, coordinati dalla Procura, è emerso che l'uomo avrebbe chiesto che gli venisse intestato un capannone così da poter avere le carte per poter richiedere l'affidamento della figlia avuta con una delle sorelle dei Rondinelli. Una richiesta che avrebbe, per gli inquirenti, portato la famiglia a ordire un agguato per sbarazzarsi di lui.
Sulla base di quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, sembrerebbe che l'analisi dei dati di traffico telefonico e le dichiarazioni di alcuni testimoni avrebbero fatto emergere che la madre dei Rondinelli, a seguito di un litigio verificatosi nel tardo pomeriggio del primo gennaio 2023, avrebbe riunito la famiglia per discutere sul da farsi.
Mansour sarebbe stato ucciso con alcuni colpi da arma da fuoco nel capannone industriale in cui aveva il domicilio. Dopodiché lo avrebbero caricato in auto e avrebbero dato fuoco al mezzo. Avrebbero poi ripulito il luogo del delitto. Tutti sono finiti in carcere tranne la madre dei Rondinelli, per la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari.