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Voleva avvelenare i cani con esche tossiche: il cane antiveleno Sole lo fa scoprire e denunciare

Un uomo aveva sparso diversi bocconi avvelenati in un’area di Magno, frazione di Gardone Val Trompia, nel Bresciano. In pochi giorni è stato individuato e denunciato dalla polizia locale, anche grazie all’aiuto del cane antiveleno Sole.
A cura di Francesco Loiacono
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Il cane antiveleno Sole (Foto dal profilo Facebook di Attilio Fontana)
Il cane antiveleno Sole (Foto dal profilo Facebook di Attilio Fontana)

Voleva avvelenare i cani con esche tossiche disseminate in un parco. Ma, per la legge del contrappasso, è stato proprio un cane a contribuire alla sua individuazione e successiva denuncia. Protagonista della vicenda è Sole, un cane antiveleno in servizio presso l'Unità cinofila antiveleno della polizia provinciale di Brescia. Il cagnolino, come raccontato dal presidente della Lombardia Attilio Fontana, ha aiutato la polizia locale del corpo intercomunale Valle Trompia a individuare l'uomo che, negli scorsi giorni, aveva riempito una zona di Magno, frazione di Gardone Val Trompia, di bocconi avvelenati.

Nel giro di cinque giorni il responsabile del grave gesto è stato scoperto e denunciato. Si tratta di un uomo della zona che, forse infastidito dalla presenza di molti cani portati dai loro padroni, non ha esitato a mettere in serio pericolo gli animali, disseminando i bocconi con sostanze tossiche. "Grazie al fiuto di Sole si è velocemente ricostruita e bonificata l’area dove le esche killer erano state buttate e con le telecamere di video sorveglianza il delinquente è stato rapidamente trovato", ha scritto il presidente Fontana sulla propria pagina Facebook, pubblicando anche una foto del cagnolino e complimentandosi con lui: "Ottimo lavoro Sole!".

Il responsabile è stato denunciato per tentato maltrattamento di animali

Adesso il responsabile rischia, come minimo, una denuncia per tentato maltrattamento di animali, reato quest'ultimo punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da cinquemila a 30mila euro: essendo il maltrattamento solo tentato, fortunatamente per gli animali, la pena per il responsabile sarà però più lieve. Intanto le esche avvelenate sono state inviate all'istituto zooprofilattico di Brescia per le analisi, che dovranno accertare quanto fossero tossiche.

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