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“Vogliamo entrare nel Cpr di via Corelli”: consiglieri comunali sul piede di guerra per il video del ragazzo maltrattato

Dopo alcuni articoli pubblicati su Fanpage.it su alcuni agenti del Cpr che hanno strappato con forza dalle labbra il filo con cui si era cucito la bocca un cittadino tunisino in segno di protesta, alcuni consiglieri comunali di maggioranza hanno chiesto di poter accedere “con la massima urgenza presso il Cpr di Via Corelli per parlare con le persone lì trattenute e con i responsabili del centro”.
A cura di Ilaria Quattrone
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I consiglieri comunali del Partito democratico di Milano hanno chiesto, attraverso una nota stampa, di poter entrare nel Centro di permanenza per il rimpatrio in via Corelli dopo gli articoli pubblicati su Fanpage.it su un uomo detenuto nel Cpr che per protesta si era cucito la bocca e il cui filo viene strappato con forza dagli agenti: "Abbiamo visionato sul giornale Fanpage.it un filmato che sarebbe stato asseritamente ripreso presso il Cpr di Milano in Via Corelli, dove degli agenti di polizia tengono bloccato per terra una persona che urla".

Il comunicato, firmato dai consiglieri comunali Daniele Nahum, Alessandro Giungi, Marco Mazzei, Valerio Pedroni, Enrico Fedrighini, Carlo Monguzzi, Francesca Cucchiara e Tommaso Gorini, prosegue dicendo: "Ovviamente non possiamo sapere se ciò corrisponde al vero ma, vista la gravità del fatto denunciato, come Consiglieri Comunali di Milano riteniamo doveroso richiedere di potere accedere, con la massima urgenza, presso il Cpr di Via Corelli per parlare con le persone lì trattenute e con i responsabili del centro. Trasmetteremo questa nostra richiesta nelle prossime ore al Prefetto".

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"Ringraziamo per il lavoro d'informazione e di stampa che ha fatto Fanpage.it perché siamo venuti a sapere tutto grazie a voi. Chiaramente c'è la presunzione di innocenza, ma vista l'esistenza di un filmato facciamo una richiesta pubblica al prefetto. È doveroso chiedere e parlare con le persone trattenute e i responsabili del centro", spiega a Fanpage.it, il consigliere comunale Daniele Nahum.

"Il cpr è uno strumento di intrattenimento incostituzionale e ne chiediamo la chiusura sia in via Corelli che in tutta Italia. Con gli altri consiglieri vogliamo verificare la condizione e le condizioni di salute delle persone trattenute. Come consiglieri, contestiamo l'utilità di questo strumento considerato che in uno stato di diritto, non dovrebbe nemmeno esserci".

L'intervista al cittadino tunisino

Nell'intervista rilasciata a Fanpage.it, il cittadino tunisino – rimpatriato dieci giorni fa – ha raccontato di aver fatto per due giorni uno sciopero della fame dopodiché si è cucito la bocca con un filo di ferro. Un modo che impediva al Cpr di poterlo rimpatriare in Tunisia.

Invece di portarlo da un medico che avrebbe potuto rimuovere il filo in modo sicuro, alcuni agenti e uomini vestiti di nero – come mostra un video pubblicato dalla pagina Instagram della rete di realtà Mai più Lager No ai Cpr – lo hanno immobilizzato e glielo hanno tagliato loro.

L'uomo era al Cpr perché fermato durante un controllo a Bologna: come ha raccontato a Fanpage.it aveva vissuto in Italia per un anno, si era poi trasferito in Germania per lavorare e vi era rimasto per circa otto mesi. Cinque mesi fa era tornato nuovamente in Italia, ma quando lo hanno fermato aveva con sé il documento del 2020. Ora è tornato in Tunisia mentre in Italia sono rimasti la moglie e il figlio.

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