“Vogliamo ammazzarti perché sei nero”, due trapper picchiano e rapinano un uomo di ritorno dal lavoro
Aveva appena concluso una giornata di duro lavoro e si apprestava a tornare a casa. Ma l'uomo di 41 anni, di origini senegalesi, ha incontrato alla stazione ferroviaria di Carnate, in provincia di Monza e Brianza, due noti trapper che per il solo fatto che fosse immigrato lo hanno picchiato, derubato e minacciato. "Vogliamo ammazzarti perché sei nero", gli hanno detto, postando poi su Instagram il video dell'aggressione ci cui, evidentemente, vanno anche fieri.
L'aggressione razzista
Sono le 16,30 del 10 agosto e un operaio 41enne nigeriano è appena sceso dal treno alla stazione di Carnate, di rientro dal lavoro. Spingendo la sua bicicletta, che lo avrebbe riportato a casa, si avvia verso il sottopasso pedonale.
Davanti a lui compaiono di due ragazzi, a petto nudo e con la maglietta appoggiata sulle spalle. Lui non li conosce, sono due famosi trapper. Subito iniziano a inveire contro di lui perché immigrato o, come dicono loro, "nero".
Poi estraggono due coltelli e minacciano il malcapitato. "Vogliamo ammazzarti perché sei nero", gli dicono. E l'uomo inizia ad avere davvero paura. Così lascia la bicicletta, quella che ha comprato con sacrifico per velocizzare i suoi spostamenti da casa alla stazione per poi andare sul Lugo di lavoro, e lo zaino che portava sulle spalle.
La sua speranza è che i due possano "accontentarsi" della refurtiva e lasciarlo in pace. Ma così non è. A loro non è il bottino che interessa ma far vedere ai loro fans quanto sono cattivi e violenti, per aumentare la loro popolarità.
Così, sempre con i coltelli in pugno, lo ricorrono e gli intimano di fermarsi. L'uomo non desiste e continua a fuggire, fino a quando non raggiunge via Libertà. È solo a quel punto che i due, probabilmente per paura che possa intervenire qualcuno e siano loro a fare una brutta fine, desistono e tornano indietro.
Ma la loro crudeltà non finisce qui: tornano nel sottopassaggio e si accaniscono contro qui pochi averi del malcapitato. L'uomo prova a tornare indietro: quella bicicletta e il contenuto di quello zaino sono quasi tutto quello che possiede e spera di non doverne fare a meno.
Quello che vede non sono due ladri o due rapinatori che stanno di accaparrarsi il bottino di un delitto. Quello che vede sono due esaltati che si stanno accanendo per puro sadismo su quello che per lui rappresenta il suo patrimonio.
Mentre l'altro lo filma con il cellulare, per poi postare il video sui social da dare in pasto a un'altra manciata di esaltati, Traffik (questo il nome del trapper delinquente) getta la bicicletta e lo zaino sui binari del treno, per poi avventarsi con il coltello sui copertoni della bici.
Quello che si vede nel video è un uomo, dall'altro lato dei binari, rassegnato che guarda i due che gli tolgo il diritto a possedere anche quel poco che ha, senza alcun motivo, senza uno scopo, senza alcun senso.
I due delinquenti, poi, prendono il treno in direzione di Monza e fanno perdere le loro tracce.
L'arresto dee due trapper
L'aggressione è durata circa 30 minuti e non si sa se in stazione ci fosse qualcuno, ma apparentemente nessuno ha visto niente. Sicuramente nessuno è intervenuto: d'altronde due erano "bianchi", l'altro "nero".
Gli unici ad aver visto sono i telefonini: quelli del rapper, che poi – orgoglioso della sua cattiveria – ha anche postato la storia su Instagram. E quello della vittima che, mentre i due si allontanavano sul treno, è riuscito a scattargli alcune foto, che si sono poi rivelate fondamentali per individuare i due malviventi.
L'uomo ha quindi contattato il 112 e poco dopo sono intervenuti sul posto i Carabinieri della Compagnia di Monza. Purtroppo i militari non sono riusciti a individuare e aggiungere immediatamente i due rapper e quindi hanno dovuto attendere che la vittima sporgesse denuncia presso la Stazione di Bernareggio.
Grazie alle fotografie che questo ha scattato, gli investigatori sono risaliti facilmente ai due autori dell’aggressione: i due noti trapper Jordan Jeffrey Baby (Jordan Tinti) e Traffik. Entrambi, che hanno già avuto problemi con la giustizia, sono stati arrestati dal personale della Compagnia di Monza e trovati in possesso di coltelli a serramanico.
Il giudice ha ora disposto per loro la misura cautelare in carcere in attesa del processo. Probabilmente i due saranno condannati, viste le prove a loro carico, e questo accrescerà ancora di più la loro popolarità. Intanto l'operaio 41enne resterà per chissà quanto tempo senza la sua bici, prima di potersene comprare un'altra, e anche quando sarà stanco dal lavoro dovrà fare a piedi il tragitto dalla stazione a casa.