Viviana Caglioni, picchiata fino alla morte: condannato a 19 anni l’ex compagno
La Corte d'Appello ha condannato a 19 anni di carcere Christian Locatelli, l'uomo di 43 anni che era stato già condannato in primo grado a 18 anni più tre di libertà vigilata per l'omicidio di Viviana Caglioni. La donna era morta all'ospedale a Bergamo, il 6 aprile 2020 dopo una settimana atroce. Locatelli, nonché all'epoca suo compagno, avrebbe picchiato a sangue la 34enne nella loro casa di via Maironi da Ponte. Dopo le botte, la donna è caduta.
La condanna in Appello
L'udienza si è svolta nella giornata di oggi, venerdì 23 settembre, e i giudici hanno deciso di condannarlo 19 anni, un anno in più rispetto alla sentenza di primo grado, ma due in meno rispetto ai 21 anni e quattro mesi chiesi dal sostituto procuratore generale.
La difesa degli avvocati del compagno
Gli avvocati difensori di Locatelli sostenevano che l'uomo andasse assolto o in alternativa doveva essere riqualificato in omicidio preterintenzionale. Il 43enne, durante il processo, ha sempre negato le accuse sostenendo che la donna fosse caduta da sola a causa di problemi con l'alcol e avrebbe poi battuto la testa. Lo zio della ragazza ha però raccontato di aver visto le botte.
La dinamica ricostruita dai giudizi di primo grado
Nella sentenza di primo grado, i giudici hanno sostenuto che l'uomo l'avrebbe insultata per gelosia per poi picchiarla. Nel tentativo di scappare, si sarebbe rannicchiato in corridoio dove sarebbe stata raggiunta dall'uomo che le avrebbe dato prima un colpo e poi l'avrebbe fatta sbattere contro il muro e infine a terra. Un colpo che le è costato la vita. Dopo sei giorni, la tragica morte in ospedale.