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Vive da 3 anni all’esterno di un centro commerciale: un benefattore anonimo gli regala una roulotte

Manuele Bornati ha 55 anni e gli ultimi 3 li ha trascorsi in un supermercato bergamasco. Qualche giorno fa un benefattore anonimo gli ha regalato una roulotte, che ora è la sua nuova casa.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Dopo quasi tre anni vissuti all'interno dell'autolavaggio del Conad superstore di via Carducci di Bergamo, Manuele Bornati ora ha una casa: una roulotte. Non è un appartamento, ma gli consente di dormire su un materasso vero, di avere a disposizione un bagno tutto suo e una cucina funzionante. A donargliela è stato un benefattore della Cooperativa Conad Centro Nord che ha voluto rimanere anonimo.

Senza una casa dal 2020

A raccontare la storia di Bornati è il Corriere della Sera, che la scorsa estate aveva raccolto il suo appello nel quale chiedeva che qualcuno gli mettesse a disposizione una piccola roulotte dove poter dormire in tranquillità. Nato a Milano, oggi ha 55 anni. Faceva il parchettista, ma poi tra amicizie sbagliate, storie d'amore finite male e una famiglia ormai lontana, è diventato "invisibile".

Dal 2020 passa le sue giornate su una panchina della galleria del Conad, davanti alla lavanderia, e vive di ciò che i clienti del centro commerciale gli lasciano. Pensava che un giorno o l'altro sarebbe tornato nella sua Milano, ma da quel giorno in cui è finita la convivenza con la sua compagna è sempre rimasto a Bergamo.

Alcuni mesi fa aveva espresso il desiderio di una roulotte, che si è realizzato pochi giorni fa. "La notte scorsa ho dormito dieci ore filate, mi sono svegliato alle otto. Cosa che non mi succedeva da un sacco di anni", ha raccontato ricordando la prima notte passata sul nuovo materasso.

"Gli amici del Conad"

Certo, la roulotte non è nuovissima, ma è grande e tutto funziona correttamente. Bornati ha subito messo dentro i sacchi del Conad dove teneva le sue cose e presto si abituerà a questo nuovo spazio tutto per sé.

Accanto avrà sempre quelli che chiama "gli amici del Conad", i dipendenti del supermercato che quando posso gli tendono una mano affermando di farlo sia per "umanità" sia per il "rispetto che ha sempre mostrato verso tutti in un luogo dove trascorre le sue giornate in punta di piedi", hanno dichiarato al Corriere chiedendo di rimanere anonimi.

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