Vita da pendolare verso Milano: l’Odissea di chi viaggia in Lombardia con i treni regionali Trenord
Da 20 mesi consecutivi la linea Milano-Mortara-Alessandria non rispetta gli indici minimi di affidabilità richiesti da Regione Lombardia: i treni in ritardo sono una costante per la linea che viaggia su un binario unico e con il progetto di raddoppio ancora posticipato nonostante ci fossero 120 milioni di euro del Pnrr.
L'Odissea dei pendolari
Franco Aggio, presidente del comitato pendolari Milano-Mortara-Alessandria, snocciola i numeri e gli orari dei treni come se fossero la formazione dell'Italia campione del mondo: "I treni verso Milano più problematici sono il 10020 delle 06:33 da Mortara, 10022 che parte da Alessandria alle 06:08, il 10094 delle 07:21 da Mortara".
Aggio è più attendibile di un tabellone dei treni, gli diciamo scherzando: "Sono numeri impressi nella mente" risponde. Perché chi ogni mattina prende quei treni sa cosa aspettarsi dai regionali di Trenord, l'azienda di trasporto regionale gestita da Trenitalia e da Ferrovie Nord Milano, controllata al 60 per cento dalla Regione Lombardia.
I tanti ritardi sono imputabili a Trenord – "i treni sono vecchi e si guastano" spiega Aggio – e alla rete non adeguata per i numeri del traffico su rotaia. Per questo, spiega Franco Lucente, l'assessore ai Trasporti di Regione Lombardia, "vogliamo il raddoppio dei binari, il blocco dei fondi dipende da Rfi". Sulla flotta dei treni, invece, Lucente assicura che entro il 2025 saranno consegnati tutti i nuovi treni per la tratta, "per migliorare la percentuale di puntualità".
Nonostante il malumore dei pendolari, Marco Piuri, amministratore delegato di Trenord, ha visto il suo stipendio crescere. L'aumento è legato al raggiungimento di alcuni target economici che però niente hanno a che vedere con il servizio offerto a chi viaggia. Lucente aveva già spiegato a fine 2023 che la decisione era stata presa durante la legislatura precedente, quando assessore ai Trasporti era la leghista Claudia Terzi.
"Non ce la facevo più"
Tra i pendolari della Milano-Mortara c'è anche Deborah S. che a dicembre dell'anno scorso ha deciso di cambiare lavoro. Deborah vive ad Abbiategrasso a poche centinaia di metri dalla stazione. Quando si è trasferita lì ha pensato che non avrebbe avuto problemi a raggiungere Milano dove ha lavorato per otto anni come portinaia.
Ma così non è stato: treni pieni, in ritardo e soppressioni continue. "Pensavo fosse un caso all'inizio, invece ho capito che era la routine" ci racconta.
"Mi ritrovavo a scrivere al mio capo ogni giorno "posso prendere un'ora di permesso? e come ci arrivavo a lavoro? stanca e stressata, uscivo dal treno prima della mia fermata e avevo gli attacchi di panico, la sera pensavo al treno del giorno dopo", continua Deborah.
Oggi Deborah ha cambiato lavoro: "Ci vado a piedi". Se solo potessero farlo tutti i pendolari di Trenord.