Visite sospese al Trivulzio, i parenti degli anziani ospiti: “Isolamento non è strada percorribile”
Il Pio Albergo Trivulzio, la Residenza sanitaria assistenziale di Milano, ha deciso di sospendere le visite ai parenti degli anziani ricoverati. Fin da principio dalla struttura hanno fatto sapere che la scelta è arrivata a seguito del peggioramento del quadro epidemiologico della Regione: ieri, in una dichiarazione, il virologo e consulente tecnico scientifico del Pat Fabrizio Pregliasco ha spiegato come non ci sia all'interno della Rsa una situazione particolare, se non in conformità a quello dell'intera comunità. Parole che però non sono bastate al comitato dei parenti delle vittime del Covid del Pat che, in una nota stampa, hanno scritto: "Bisogna trovare altre soluzioni! La presenza e il sostegno dei parenti è un fattore essenziale e non eludibile per tutelare la salute degli anziani".
Associazione Felicita: Isolamento anziani non è strada percorribile
Il presidente dell'Associazione Felicita, Alessandro Azzoni, ha infatti precisato che la chiusura delle visite comporta che gli ospiti vivano, per il secondo anno consecutivo, il Natale da soli. Questo – secondo Azzoni – potrebbe compromettere il loro stato di salute: "L’isolamento degli anziani non può essere una strada percorribile: è una scelta di tutela delle dirigenze delle strutture che, non riuscendo a far fronte alla mancanza di personale, scelgono l’opzione per loro più semplice". Pregliasco, come il giorno precedente ha fatto la stessa struttura, ha precisato che saranno incentivate le videochiamate tra i parenti e gli anziani. Nonostante questo però, l'Associazione sottolinea come si sia passati da un "eccesso di imprudenza e sottovalutazione dei primi mesi del 2020, che ha provocato la strage degli anziani, all’attuale eccesso di precauzioni, che impedisce contatti e affetti".
La sospensione delle visite
La struttura ha infatti spiegato che la decisione è stata presa semplicemente per tutelare gli ospiti. Con l'aumento dei contagi, la dirigenza sostiene che il solo green pass non sia sufficiente per tutelare gli ospiti. Al momento nessun anziano è risultato positivo. Solo alcuni pazienti arrivati dall'esterno per le cure intermedie hanno contratto il virus, ma in questi casi si è provveduto a trasferirli in altri ambienti.