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Virus sinciziale nei bimbi, ospedali milanesi: “Infezione stagionale anticipata ma casi nella media”

Torna a far preoccupare i genitori il virus respiratorio sinciziale che nei bambini molto piccoli può creare delle gravi polmoniti che possono portare, nei casi più gravi, anche al ricovero e all’ossigenoterapia. Dopo quasi una ventina di casi segnalati a Padova e in altre città italiane, oltre al clamore mediatico legato all’infezione della figlia di Chiara Ferragni e Fedez, Fanpage.it ha chiesto ad alcuni ospedali milanesi se ci fossero o meno dei picchi anomali. “I casi finora registrati sono nella media, si può parlare al massimo di un’epidemia stagionale anticipata” precisano gli esperti.
A cura di Simona Buscaglia
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Dopo le segnalazioni di quasi una ventina di casi a Padova e del clamore mediatico legato all'infezione subita dalla figlia di Chiara Ferragni e Fedez, si è tornati a parlare di epidemia da virus respiratorio sinciziale (Vrs), un'infezione che attacca le vie respiratorie dei bambini e in quelli molto piccoli può causare gravi polmoniti. Nel periodo invernale in cui il virus circola, i bambini prematuri seguono infatti una profilassi con le immunoglobuline specifiche contro il virus respiratorio sinciziale proprio per proteggerli da queste infezioni nei primi mesi di vita. Più sono piccoli infatti e più questo virus si presenta nella forma più aggressiva.

Casi nella media delle infezioni da questo virus

Costantino De Giacomo, direttore del dipartimento materno infantile all'ospedale Niguarda di Milano, ci tiene a precisare subito che si tratta di "una virosi che è sempre esistita, non è qualcosa di nuovo come poteva essere il Covid-19, è un'epidemia che c'è sempre stata in autunno avanzato". Di solito è un'epidemia stagionale autunnale/invernale che all'ospedale Niguarda ha una media di circa 40 casi solitamente: "al momento non si possono dare dei numeri perché è appena cominciata la sua stagione – ha aggiunto De Giacomo – l'impressione che abbiamo da un paio di settimane è che sia tornata esattamente come ce la ricordavamo. Questa settimana abbiamo avuto almeno quattro bambini ricoverati sotto ossigenoterapia. Non è detto che ovviamente tutti quelli che si infettano vengano poi ricoverati, questi sono i casi più gravi, quelli più compromessi a livello respiratorio, ma nella maggior parte dei casi non si ha questo decorso. I quattro casi sono la punta dell'iceberg di una massa di pazienti che magari stanno a casa, o arrivano al pronto soccorso e non sono considerati gravi, oppure vengono curati direttamente dal pediatra". Anche dall'Ospedale San Raffaele fanno sapere che si tratta di una casistica assolutamente in linea, al momento, rispetto ai casi di queste infezioni da questo virus nell'era pre-Covid. La percezione è che ci sia, dal pronto soccorso, con la ripresa delle attività comunitarie, una certa  vivacità di infezioni respiratorie (non tutte Vrs) e di sindromi enteritiche. Graziano Barera, primario di neonatologia e pediatria dell’Irccs Ospedale San Raffaele: "Il virus respiratorio sinciziale è un virus in grado di provocare un’infezione respiratoria stagionale (da ottobre a marzo) che nei bambini sotto l’anno di età può causare una particolare forma clinica, definita come bronchiolite. È un'infezione che si evidenzia a partire dall’autunno con un picco tra dicembre e gennaio".  Lo scorso anno è stato anomalo dal punto di vista delle infezioni stagionali pediatriche "che si sono manifestate con molta minore intensità, perché i bambini hanno avuto un forte contenimento della loro vita di relazione, spesso limitata all’ambiente familiare – ha aggiunto – Aver evitato la condivisone di ambienti dove classicamente le infezioni respiratorie si trasmettono, ha determinato l’effetto secondario ‘positivo' di un contenimento delle infezioni diffusibili. Effetto solo transitorio, che con la nuova stagione epidemica è destinato a mutare".

Al Niguarda una sperimentazione sui vaccini contro il virus sinciziale nelle donne incinta

L'anno scorso invece, verosimilmente in seguito alle norme di contenimento del Covid-19, che essendo respiratorio valevano anche per altri virus di questo tipo "ne avevamo visti davvero pochi di bambini con il virus sinciziale, quanto questo impatterà sui prossimi mesi o se sarà un anno particolarmente interessato da questi casi lo potremo dire a gennaio febbraio, una volta finita l'epidemia – ha ggiunto De Giacomo – Quest'anno forse è un po' più precoce, di solito comincia a metà novembre, questa volta è cominciata a metà ottobre: stiamo però avendo i casi che avevamo prima del Covid, non abbiamo certo i pronto soccorsi intasati da questo virus". Al Niguarda, proprio sul virus sinciziale, è stata avviata quest'anno una sperimentazione multicentrica internazionale, che vede quindi più centri nel mondo coinvolti, di vaccinazione delle donne incinta: "Questo permetterà alla donna gravida di produrre gli anticorpi che poi nell'ultimo trimestre di gravidanza, tramite la placenta passano al bambino, così il bimbo sarà protetto direttamente dalla mamma vaccinata, che è quello che viene già fatto ad esempio con la pertosse" ha concluso De Giacomo.

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