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Violenze sessuali a Capodanno, una delle vittime: “Diverse mani addosso, pensavo di morire”

Una delle ragazze, vittime degli abusi avvenuti a piazza Duomo a Milano la notte di Capodanno, ha raccontato di essere stata spintonata, gettata a terra e di avere la sensazione di soffocare: “Pensavo di morire”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Sono salite a undici le denunce da parte di ragazze che, nella notte di Capodanno in piazza Duomo a Milano, sono state vittime di abusi e violenze: i loro racconti mostrano l'incubo vissuto in quei pochi minuti. Donne sollevate, spintonate, gettate a terra, palpeggiate e denudate. Donne che, pur provando a lottare e fuggire, sono state aggredite brutalmente. Per questi episodi sono stati, per il momento, arrestati un ragazzo di 21 anni di Torino e uno di 18 anni che vive a Milano. Oltre ai due arrestati, sono stati identificati e perquisiti circa 18 giovani tra Milano, Bergamo e Torino. 

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Chi sono i due ragazzi arrestati

I due ragazzi arrestati sono stati individuati grazie al confronto delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, dei video che giravano sui social e delle testimonianze dei presenti che hanno permesso di identificarlo. Nel caso del ragazzo di Torino, il giudice per le indagini preliminari non ha convalidato il fermo, ma ha emesso comunque una misura cautelare in carcere per la gravità degli indizi. Nel caso del 18enne, il gip d Milano ha convalidato il fermo. E proprio all'interno dell'ordinanza del gip che ha convalidato il fermo, una delle vittime ha raccontato che, quando si è ritrovata a terra, non riusciva a rialzarsi: "Mi sentivo soffocare, ho iniziato a pensare di morire. Ero atterrita dalla paura". Sempre la giovane racconta di aver sentito molte mani che la toccavano: "Sulle gambe e il sedere, e una poi in particolare tra le gambe, che mi toccava in modo ripetitivo. Presto siamo state accerchiate".

Almeno cinque episodi contestati

A salire, oltre le denunce, sono infatti anche gli episodi di violenza: attualmente sarebbero infatti almeno cinque. Una delle vittime, una ragazza di 19 anni, ha raccontato al pubblico ministero Alessia Menegazzo, al procuratore aggiunto Letizia Mannella e al capo della squadra mobile Marco Calì di essere stata sollevata in aria seminuda: "Cercavo di allontanare la gente che mi tratteneva, ma la presa era troppo forte". Il modus operandi è sempre lo stesso: un gruppo di circa quaranta-cinquanta persone ha circondato la ragazza, ha iniziato a strattonarla e a strapparle i vestiti dopodiché si è trovata a terra senza vestiti. Un incubo terminato solo con l'intervento della polizia.

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