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Violenze di Capodanno a Milano, altri 4 arresti: sono giovani dai 19 ai 20 anni

La polizia, coordinata dalla Procura di Milano, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare (tra carcere e domiciliari) nei confronti di 4 egiziani di 19 e 20 anni, accusati di violenza sessuale di gruppo e rapina aggravata. Per altri 3 giovani è già iniziato il processo.
A cura di Francesca Del Boca
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Concerto di Capodanno in piazza Duomo a Milano.

Non è ancora scritta la parola fine sulla vicenda delle violenze di gruppo avvenute lo scorso Capodanno durante i festeggiamenti in piazza Duomo, a Milano. La polizia, a distanza di un anno dal 31 dicembre 2022, ha eseguito altri 4 arresti (tra carcere e domiciliari) nei confronti di 4 egiziani di 19 e 20 anni, accusati di violenza sessuale di gruppo e rapina aggravata. Si aggiungono ai tre giovani già fermati e processati con rito immediato: il 19enne Abdel Fatah, il 18enne Mahmoud Ibrahim e infine il 21enne Abdallah Bouguedra.

Le violenze del branco impazzito durante i festeggiamenti di Capodanno

I tre erano stati riconosciuti dalle (almeno) nove ragazze vittime di violenza, che quella sera di Capodanno sono state circondate dal branco e sono finite preda di molestie sessuali, insulti e aggressioni. "Ci spingevano e ci passavano da un ragazzo all'altro", raccontò una di loro agli investigatori. I giovani uomini erano in 30 o 40, completamente fuori controlloUna delle ragazze verrà trovata dalla polizia a terra, ferita e con i pantaloni abbassati fino alle caviglie. Le altre sono state inseguite, mentre cercavano di scappare terrorizzate. Davanti alla loro paura, i ragazzi ridono. Le umiliano, le insultano, le trattengono con la forza.

Il racconto delle ragazze vittime di violenza

"Stavamo facendo una passeggiata e poi siamo andate dove c'erano molte persone per vedere i fuochi d'artificio. Poi ci hanno spinte nel mezzo di un gruppo di uomini. Mi ricordo che ci hanno spinto per terra. Una volta a terra mi hanno sollevato la gonna. Tutte quelle mani sopra i nostri corpi, non potevamo reagire". E ancora. "Io gli dicevo di andare via e lasciarmi stare. Ho provato a dargli dei calci, ma da terra è più difficile. Hanno provato a togliermi i vestiti, urlavo".

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