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Violenza sessuale di Capodanno a Milano, confermate le condanne a due ragazzi del “branco”

Sono state confermate anche in Appello le condanne nei confronti di due ragazzi per le violenze sessuali avvenute nel Capodanno 2022 in piazza Duomo a Milano. I due avrebbero fatto parte del “branco” che ha molestato circa dieci ragazze.
A cura di Enrico Spaccini
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La Corte d'Appello di Milano ha confermato le condanne a 3 anni e 10 mesi per Abdel Fatah e a 4 anni e 10 mesi per Mahmoud Ibrahim. I due ragazzi, di 20 e 21 anni, avrebbero fatto parte del "branco" che la notte di Capodanno 2022 ha aggredito diverse ragazze durante i festeggiamenti in piazza Duomo. Le difese avevano chiesto per entrambi l'assoluzione.

Le aggressioni in piazza Duomo a Capodanno

La sentenza, emessa con rito abbreviato dalla prima sezione penale d'appello presieduta dalla giudice Flores Tanga, si è basata sulle indagini condotte dalla Squadra mobile e coordinate dalla pm Alessia Menegazzo. Stando a quanto ricostruito, nella notte tra il 31 dicembre 2021 e 1 gennaio 2022 circa dieci ragazze erano state circondate da un "muro umano" di giovani che le avevano costrette a subire abusi.

Tra questi, ci sarebbe stato Abdallah Bouguedra, il 23enne che è già stato condannato in Appello a 5 anni e 10 mesi di reclusione. Con lui, anche Fatah e Ibrahim per i quali i giudici hanno confermato la sentenza di primo grado emessa dalla gup di Milano, Marta Pollicino, il 30 giugno 2023.

Le violenze attribuite ai Fatah e Ibrahim

Fatah e Ibrahim, che ora si trovano agli arresti domiciliari, sono stati ritenuti responsabili del reato di violenza sessuale di gruppo. I due erano imputati delle violenze ai danni di due ragazze all'angolo con via Mazzini. Inoltre, il secondo è stato condannato anche per le violenze su altre quattro giovani avvenute vicino alla Galleria Vittorio Emanuele II, ed è stato assolto dall'accusa di rapina.

I giudici hanno anche disposto le provvisionali di risarcimento. In particolare, 10mila euro per il Comune di Milano, 20mila e 30mila euro a due delle sei vittime. Le due ragazze sono le uniche che si sono costituite parti civili e avrebbero subito le violenze più gravi. Dal punto di vista giudiziario, la vicenda non è ancora chiuso: per altri tre ragazzi è in corso il processo di primo grado.

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