Violenza di Capodanno a Milano, il giudice: “Il branco come un muro umano per non far fuggire le vittime”
A tre mesi dalle condanne di due membri del branco che la notte di Capodanno del 2022 ha aggredito sessualmente alcune giovani donne in piazza Duomo a Milano, sono state pubblicate le motivazioni della sentenza emessa dal gup. Le violenze e la "brutale efferatezza", ha scritto la giudice Marta Pollicino, hanno lasciato "segni indelebili nella memoria delle due ragazze", che porteranno "dentro di sé" un "trauma profondo" e la "brutalità del ricordo". Per questo motivo, ha condannato a 3 anni e 10 mesi di reclusione il 20enne Abdel Fatah e a 4 anni e 10 mesi il 19enne Mahmoud Ibrahim.
L'aggressione sessuale a Capodanno 2022
Nella notte di Capodanno del 2022 una decina di ragazze sono state molestate da un gruppo di uomini in piazza Duomo a Milano. A subire le violenze più gravi era stata una 19enne che, inizialmente circondata per un tentativo di rapina dal branco, si è ritrovata a terra seminuda. "Sembrava una rissa, per questo ho iniziato a riprendere", ha testimoniato in aula una ragazza che ha filmato l'aggressione, "poi ho capito cosa stava succedendo".
In tutto le ragazze aggredite quella notte sono state una decina e due di loro si sono costituite parti civili al processo.
Il processo
Lo scorso maggio era stato condannato il primo degli imputati, il 22enne Abdallah Bouguedra, a 5 anni e 10 mesi con rito ordinario per violenza sessuale. L'inchiesta, però, condotta dalla squadra mobile e coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, aveva portato all'arresto di altri quattro maggiorenni che presto saranno sottoposti a processo.
Per quanto riguarda Fatah e Ibrahim, oltre alle condanne di 3 anni e 10 mesi per il primo e 4 anni e 10 mesi per il secondo, dovranno versare una provvisionale di risarcimento alle due vittime costituitesi parti civili da 20mila e 30mila euro. La gup ha scritto nella sentenza che i due avrebbero partecipato a quel "muro umano" costituito dall'"orda di aggressori" che quella notte impediva alle ragazze di fuggire.