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Violentata per tre anni dal fratello maggiore, subiva anche più stupri a settimana: al via il processo

Una ragazza è stata abusata dal fratello maggiore per tre anni, fino a quando non è scappata di casa. Ora il processo a Brescia: l’uomo è accusato di violenza sessuale aggravata.
A cura di Matilde Peretto
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(immagine di repertorio)
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Tutto sarebbe iniziato quando aveva 15 anni. Una ragazza è stata violentata per tre anni dal fratello maggiore fino a quando ha deciso di denunciare. Dopo l'avvio delle indagini dei carabinieri e la condivisione degli atti da parte della Procura di Brescia, è iniziato il processo. In aula sono già state sentite le amiche e le ex compagne di scuole della ragazza, mentre il fratello sarà chiamato a giugno. È accusato di violenza sessuale aggravata.

La tragica storia della giovane

Come "pegno" per averla aiutata ad arrivare in Italia dal Ghana, il fratello si permetteva di violentare la sorella anche due volte alla settimana. All'inizio di questa storia, la giovane aveva 15 anni. Era spaventata e in balia dell'autorità del fratello, di circa 20 anni più grande. Questa situazione è andata avanti fino a quando la giovane ha deciso di scappare di casa e raccontare tutto al fidanzato, ignaro di tutto.

Mentre abitava con il fratello era trattata come una specie di Cenerentola. Non poteva uscire, doveva badare alle faccende di casa e ai figli dell'uomo, nonché suoi nipoti. Poi la fuga e il tentativo di ricostruirsi una vita partendo dal denunciare le violenze subite.

Le prime testimonianze in aula

Dopo la denuncia, i carabinieri hanno avviato le indagini. Poi gli atti, condivisi dalla Procura di Brescia, hanno portato al rinvio al giudizio. Durante la prima udienza sono state sentite le amiche e le ex compagne di scuola della ragazza, che oggi ha poco più di 20 anni. Il fratello, già presente in aula, sarà chiamato a giugno. L'accusa è di violenza sessuale aggravata.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti e stando alle testimonianze raccolte fino a questo momento, il fratello si sarebbe finto il padre della ragazza per ottenere il ricongiungimento e farla rimanere in Italia. Proprio per questo, come se fosse un "pegno", l'uomo la costringeva ad avere rapporti sessuali con lui, anche fino a due volte la settimana.

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