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Violentata in una cabina telefonica: 30 persone guardano, commentano e non intervengono

Sono almeno 30 le persone che hanno visto quanto stava accadendo ma non sono intervenute o hanno chiesto aiuto. Alla fine a soccorrere la donna vittima di violenza sessuale in una cabinata telefonica vicino al Como sono state due ragazze.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

C'è chi ha visto. Si è accorto della violenza e ha preferito allontanarsi senza chiamare forze dell'ordine e soccorsi. Limitandosi a qualche commento con gli amici. È quello che hanno fatto un gruppo di ragazzi e altri passanti – almeno 30 – quando hanno visto una donna di 58 anni picchiata e violentata a Como in una vecchia cabina telefonica la notte tra sabato 6 e domenica 7 agosto. I soccorsi sono arrivati dopo. La donna – una clochard della città – è stata trasferita in ospedale. Il responsabile è stato rintracciato poco dopo e arrestato.

La violenza in una cabina telefonica vicino al tribunale

A rivelare l'indifferenza dei passanti sono state le immagini della telecamere della città in possesso dei carabinieri di Como che stanno indagando su quanto accaduto: lo stupro è avvenuto in una cabina telefonica di via Auguadri, accanto al Tribunale. In una zona centrale di Como tanto che è stato il servizio di video-sorveglianza del palazzo di giustizia ad aver ripreso l'aggressione e l'indifferenza dei passanti. La donna aveva trovato riparo nella cabina telefonica verso le 18.30 per ripararsi dalla pioggia. La violenza è avvenuta verso mezzanotte.

I soccorsi chiamati da due ragazze

Come riporta La Provincia di Como, sarebbero almeno una trentina – tra cui appunto anche un gruppo di giovani ragazzi – i passanti che, nonostante si trovavano nei pressi di dove è avvenuta la violenza sessuale, non sono mai intervenuti in difesa della donna. Si sono limitati solo a lanciare sguardi e a commentare. Nessuno però avrebbe preso il telefono e chiamato le forze dell'ordine o i soccorsi. Solo più tardi è arrivata la segnalazione al 112. I soccorsi sono stati chiamati da due ragazze straniere che hanno capito cosa stava succedendo dall'altro lato della strada. Hanno attraversato e hanno chiesto aiuto chiamando i soccorsi.

La donna presa a calci e pugni dall'aggressore

Che non si siano accorte le 30 persone che era in corso una violenza? Forse. Ma la donna sicuro ha urlato e provato a chiedere aiuto: è stata infatti presa a calci e pugni dall'uomo che gli ha rotto anche addosso una bottiglia. Sembra quindi quasi impossibile non aver sentito le urla. La donna – una 58enne originaria della Bulgaria – ha riportato serie ferite: per questo è ancora ricoverata all'ospedale Sant'Anna di Como. I carabinieri, una volta sul posto, non hanno trovato l'aggressore che si era già dato alla fuga: poco dopo però per il pakistano di 41 anni Ghulam Shabbir Imran sono scattate le manette.

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