Violentata e picchiata per dodici ore in un motel: “Mi stavano addosso come fossi un animale”
Dodici ore. Dodici ore di violenze inenarrabili. A subirle in una stanza di un motel è una ragazza di 23 anni che, in base a quanto raccolto dai carabinieri di Milano, è stata ridotta in uno stato di soggezione e terrore. E per questo motivo, non avrebbe nemmeno chiesto aiuto ai militari che sarebbero entrati in quella stanza proprio per controllare i presenti.
I militari non si sarebbero accorti di nulla, ma grazie a quel controllo è stato possibile risalire ai tre e arrestarli. La vittima ha raccontato quegli attimi di terrore agli inquirenti: "Mi stavano addosso come fossi un animale".
L'incontro con uno dei ragazzi
Ha poi raccontato al sostituto procuratore Rosario Stagnaro e all'aggiunto Letizia Mannella che, quella sera, la 23enne – che lavorerebbe come escort – era andata in un locale a Milano con un gruppo che aveva contattato l'agenzia per la quale lavora. A un certo punto, cinque ragazzi, l'avrebbero chiamata al loro tavolo: "Mostravano di avere molti soldi", "orologi di alto valore" e "bottiglie molto costose".
Sarebbe stato il 23enne Xhentjan Agaraj, residente a Sedriano, a proporre alla giovane una notte in un albergo a cinque stelle per mille euro. La ragazza ha accettato: "Mi riempiva di frasi come “ti sposo, devi stare solo con me, noi siamo i capi del paese, comandiamo noi". Appena fuori dal locale, un'auto avrebbe iniziato a seguirli.
L'inganno del hotel
L'hotel di lusso era però un motel a Cornaredo: il ragazzo l'avrebbe violentata e picchiata e dopo un'ora sarebbero entrati i due uomini che li avevano seguiti. Insulti, sputi, botte e violenze durate dodici ore e interrotte solo intorno alle 6.30 quando i carabinieri sono entrati per controllare il 23enne che doveva trovarsi agli arresti domiciliari.
Durante il controllo, i due ragazzi che li avevano seguiti si sarebbero nascosti in bagno salvo poi essere identificati qualche ora più tardi: i due sarebbero il fratello del 23enne, un 21enne che era già a San Vittore perché accusato di omicidio, e il cugino 29enne. La ragazza non avrebbe accennato nulla. Le violenze riprendono e si sarebbero concluse nel pomeriggio.
Lasciata lì, la donna è scesa in reception e ha chiamato i carabinieri. Per i tre è scattato quindi l'arresto.