“Violentata e fatta abortire con un’iniezione contro la sua volontà”: il compagno finisce a processo
Nella giornata di ieri, giovedì 12 ottobre, si è svolta a Bergamo un'udienza all'interno di un processo che vede indagato un uomo di 28 anni per maltrattamenti, lesioni e violenza sessuali nei confronti dell'ex compagna.
Sulla base di quanto raccontato dal quotidiano BergamoNews, l'uomo avrebbe picchiato con spintoni, schiaffi e pugni la donna. Avrebbe anche abusato di lei. Le sarebbe inoltre stato provocato un aborto, contro la sua volontà, con l'iniezione di un farmaco.
I fatti
La vittima è una donna di 34 anni. I fatti risalgono a novembre 2019 quando conviveva con il marito e il figlio a Barbata (Bergamo). La famiglia aveva deciso di ospitare per un periodo l'imputato che aveva alcuni problemi di tossicodipendenza. Il marito della 34enne le aveva anche chiesto di poter badare a lui e di poterlo accompagnare periodicamente al Sert.
Tra i due sarebbe nata una relazione: sulla base di quanto ha raccontato l'ex marito, la vittima aveva anche deciso di andare via da casa con il 28enne. La 34enne, invece, ha sempre sostenuto che è stato l'uomo a cacciarla da casa.
L'ex ha inoltre raccontato che la donna lo aveva chiamato diverse volte in lacrime e gli aveva raccontato che il nuovo compagno la picchiava: "Piangeva e aveva la faccia piena di lividi. Diceva che lui l'aveva picchiata, come succedeva spesso".
L'aborto
L'8 agosto 2020, la donna aveva scoperto di essere incinta e lo aveva raccontato al compagno. In un primo momento, entrambi volevano interrompere la gravidanza. Per questo motivo, si erano recati in ospedale. Prima di entrare però lui si sarebbe allontanato per comprare droga e lei sarebbe tornata a casa.
"Qui, secondo quanto ci ha raccontato, il compagno e la sorella di lui l'hanno presa e, contro la sua volontà, le hanno iniettato un farmaco per farla abortire", ha raccontato un assistente sociale.
La donna si sarebbe sentita male. Nonostante le sue condizioni, qualche giorno dopo il compagno l'avrebbe violentata. Il 26 ottobre si svolgerà un'udienza dove testimonieranno sia la vittima che la madre.