Violentata dal patrigno, la vittima: “Mia madre non mi credeva, diceva che ero pazza”
Nella giornata di oggi, martedì 13 febbraio, si è svolta dinanzi al Collegio di Varese un'udienza per violenza sessuale nei confronti di una ragazza da parte del patrigno. La giovanissima, stando a quanto raccontato dal giornale VareseNews, ha testimoniato e raccontato gli abusi subiti negli anni. L'uomo l'avrebbe anche minacciata di non raccontare nulla: "altrimenti la tua vita sarà un inferno". Gli stupri sono iniziati quando era ancora una bambina.
Il racconto della vittima
"Mi sopraffaceva, non mi permetteva di spostarlo", ha spiegato la ragazza. Non mancava la violenza psicologica: le diceva che se non avesse ceduto non l'avrebbe più fatta uscire o ancora "non ti faccio più comprare niente da metterti". Gli abusi si sarebbero fermati solo durante il periodo del lockdown quando la madre era a casa dal lavoro. Sono ripresi subito dopo.
"Provavo a dire che con lui in casa durante l’assenza per lavoro di mia made io non ci volevo più stare. Ma mi venne detto da mia madre di stare tranquilla, che il suo uomo era una brava persona di cui nulla temere".
La madre non le ha creduto
Ha poi affermato di aver accennato qualcosa alla nonna. Poi, quando ha accompagnato un'amica in un centro di supporto psicologico, ha deciso di parlarne con lei. È stato subito allertato un avvocato che le ha permesso di denunciare e di portare il patrigno in tribunale.
È accusato di violenza sessuale aggravata su minore. Tra le persone che saranno ascoltate durante il processo, ci saranno l'amica con la quale la giovane si è confidata e la madre della vittima che "una volta saputo della mia denuncia mi ha parlato prendendomi per pazza, dicendo che non poteva essere vero".