Violenta la figlia e la offre ad altri uomini: “Ridotta a un oggetto per soddisfare le sue perversioni”

"È mia figlia, porto anche lei (…) Mi raccomando, non fare girare. Per lei non è la prima volta": è questo uno dei messaggi che il padre di una bambina di undici anni avrebbe inviato a un altro uomo "offrendola" per rapporti sessuali.
L'uomo, stando a quanto appurato dalle indagini degli inquirenti, avrebbe abusato della figlia fin da quando aveva tre anni e più precisamente dal 2015. Il 46enne ha alle spalle una condanna in via definitiva per maltrattamenti nei confronti della moglie e, dopo la separazione, aveva iniziato a vivere in un camper.
Gli abusi ripresi con il cellulare
La figlia vedeva il padre ogni quindici giorni. E, durante quelle visite, si sarebbero consumati alcuni abusi sessuali. Violenze che il 46enne avrebbe ripreso e condiviso su Whatsapp.
A far scattare le indagini, sarebbe stato un uomo che ha ricevuto l'agghiacciante proposta di avere rapporti sessuali con la piccola. È stato lui a portare tutto il materiale ai carabinieri di Milano e a far partire le indagini. Il pubblico ministero Giovanni Tarzia ha voluto ascoltare la vittima in audizione protetta e lei ha confermato tutto. Le prove fotografiche e video insieme alle parole della bimba hanno portato all'arresto del 46enne.
L'uomo è finito in carcere
"Ha abusato della bambina avvalendosi della propria condizione di genitore". Per lui, quella bimba di appena tre anni era solo un "mezzo per la soddisfazione delle proprie perversioni sessuali, introducendola negli incontri a sfondo sessuale che egli stesso intratteneva con gli adulti". Condotte che avrebbe tenuto con una totale "assenza di empatia e scrupoli" e infatti avrebbe diffuso i video nelle chat per un "vanto morboso".