Violenta e uccide Francesca Fantoni al luna park, definitivo l’ergastolo all’amico
La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza espressa in Appello: Andrea Pavarini deve scontare l'ergastolo. I legali del 33enne che nel gennaio del 2020 a Bedizzole (in provincia di Brescia) violentò, uccise a calci e pugni e nascose il corpo della 39enne Francesca Fantoni hanno presentato l'ultimo ricorso che i giudici alcuni giorni fa hanno rigettato rendendo la condanna definitiva.
L'omicidio al luna park di Bedizzole
Era il 25 gennaio del 2020. Fantoni aveva deciso di trascorrere la serata insieme a un gruppo di amici, che la chiamavano "Kekka", al luna park del paese bresciano. Tra loro, c'era anche Pavarini. Il 33enne era sposato e da poco era diventato papà. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, quella sera ha avanzato richieste di tipo sessuale a Fantoni. Lei, però, che tra l'altro era affetta da ritardo cognitivo, avrebbe rifiutato.
A quel punto, Pavarini l'ha aggredita: le ha strappato i vestiti, l'ha violentata e l'ha presa a calci e pugni. Alla fine, le ha stretto le mani intorno al collo uccidendola. Dopodich le ha preso il cellulare per distruggerlo e ha abbandonato il corpo senza vita della 39enne in un cespuglio di un parco pubblico a pochi metri di distanza dal luna park. Quella sera, poi, Pavarini si era riunito al gruppo di amici cercando anche di uscire con un'altra ragazza ancora.
Fantoni è stata trovata due giorni dopo, quando la famiglia aveva presentato la denuncia di scomparsa.
La conferma della condanna
Pavarini è stato arrestato pochi giorni dopo l'omicidio. Durante una perquisizione, in casa sua erano stati trovati alcuni vestiti ancora sporchi di sangue. Qualche mese più tardi, il 33enne ha confessato l'omicidio dicendo di non sapere perché l'avesse fatto. Poco prima della sentenza di primo grado ha ritrattato tutto, dichiarandosi estraneo, ma il 21 giugno del 2021 è stato comunque condannato all'ergastolo.
La Difesa aveva chiesto di verificare un presunto "vizio di mente", cosa che è stata esclusa dagli esperti. La perizia ha riconosciuto che Pavarini è "mentalmente instabile", ma al momento dell'omicidio era lucido e cosciente. La conferma della sentenza in Appello è arrivata lo scorso ottobre e ora la Cassazione ha reso la condanna definitiva.