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News sul caso Daniela Santanchè

Villa comprata e rivenduta in un’ora, il compagno di Santanché e la moglie di La Russa: “Tutto in regola”

La Guardia di Finanza sta indagando sulla compravendita di villa Alberoni fatta da Laura De Cicco, moglie di Ignazio La Russa, e Dimitri Kunz, compagno di Daniela Santanché. L’ipotesi è di riciclaggio, ma i due respingono le accuse.
A cura di Enrico Spaccini
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Il presidente del Senato Ignazio La Russa e la ministra del Turismo Daniela Santanché (foto da LaPresse)
Il presidente del Senato Ignazio La Russa e la ministra del Turismo Daniela Santanché (foto da LaPresse)
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Respingono ogni accusa Laura De Cicco, moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa, e Dimitri Kunz D'Asburgo, compagno della ministra del Turismo Daniela Santanché, in merito alla compravendita di villa Alberoni. La dimora in Versilia che fu del sociologo Francesco Alberoni, scomparso lo scorso agosto, era stata acquistata dai due nel luglio di due anni fa per 2 milioni e 450mila euro e, secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Guardia di Finanza, rivenduta a un'ora dal rogito all'imprenditore Antonio Rapisarda per 3 milioni e 450mila euro. Secondo gli inquirenti, Kunz e De Cicco si sarebbero spartiti la plusvalenza da un milione di euro in parti uguali e ora si vuole chiarire che fine abbiano fatto quelle somme. Il sospetto è che in parte possano essere andati a coprire i debiti del gruppo Visibilia, fondato da Santanché da cui è uscita nel 2022 dismettendo cariche e quote.

La compravendita di villa Alberoni

La Guardia di Finanza sta indagando ormai da un paio di settimane con l'ipotesi di riciclaggio sulla compravendita della villa di Forte dei Marmi di proprietà di Francesco Alberoni. L'acquisto da parte di Kunz e De Cicco è avvenuto nel luglio 2022, quando il sociologo era ancora in vita. La sua vendita lampo all'imprenditore Antonio Rapisarda avrebbe poi fruttato al compagno di Santanché e alla moglie di La Russa una plusvalenza di un milione di euro.

L'inchiesta è stata aperta dopo che l'Antiriciclaggio di Bankitalia ha trasmesso la segnalazione, per mesi rimasta inascoltata. Ora, però, mentre Santanché e il gruppo Visibilia sono finite al centro di più indagini, gli investigatori della Guardia di Finanza vogliono chiarire ogni dubbio circa l'origine e la destinazione del denaro attorno a cui è ruotato l'affare. Intanto si deve capire quei 2 milioni e 450mila euro spesi per l'acquisto da dove sono stati presi, dopodiché si dovrà chiarire che fine ha fatto il milione di plusvalenza.

De Cicco ha già fatto sapere che la compravendita di villa Alberoni "è avvenuta tutta alla luce del sole e la plusvalenza a me riferibile è stata da me incassata ed è sempre rimasta nella mia disponibilità". Anche Kunz ha dichiarato "che è stato tutto trasparente e facilmente verificabile" e di poterlo "tranquillamente affermare".

Le indagini intorno alla ministra Santanché

Nel frattempo, venerdì scorso, 22 marzo, si è chiusa l'indagine con l'ipotesi di reato di truffa aggravata nei confronti dell'Inps. A ricevere la notifica sono stati la stessa ministra Santanché, il suo compagno Kunz, una terza persona e due società: tutti iscritti nel registro degli indagati in merito a presunte irregolarità nella gestione della Cassa Integrazione Guadagni durante il periodo Covid-19.

La ministra del Turismo, nonché senatrice per Fratelli d'Italia, è coinvolta anche nel ramo d'inchiesta che riguarda Visibilia Editore. In questo caso, Santanché, Kunz e altre persone tra cui la sorella, devono rispondere di false comunicazioni sociali. Per questo filone, la chiusura delle indagini potrebbe slittare dopo Pasqua.

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