Viene accusato di aver sgozzato il vicino di casa: dopo cinque anni di carcere viene assolto
Era stato arrestato con l'accusa di aver sgozzato il vicino di casa. Cinque anni dopo è stato assolto in Appello.
Questa la storia del 60enne Mario Zaffarana, muratore arrestato dai carabinieri il 23 dicembre 2017 con l’accusa di omicidio: la vittima è il vicino di casa Michelangelo Radaelli.
"Non so come sia possibile che io riesca a stare qui seduto, mi sembra di volare", ha detto una volta uscito dal carcere.
Le accuse ora cadute su Zaffarana
Le accuse su il 60enne erano nate perché tra lui e la vittima c'erano in passato forti screzi. La sentenza di primo grado lo aveva condannato a 21 anni di carcere confermando l'accusa di omicidio aggravato: a convincere il giudice sarebbero state le tracce di Dna della vittima sul giubbino di Zaffarana.
Ma solo dopo è stato possibile confermare che il giubbotto era caduto accidentalmente nel box dove era stata trovata la vittima sgozzata in un palazzo di Solaro.
L'avvocato: Non ci davamo pace
Il "ribaltone giudiziario" arriva lo scorso maggio quando in Cassazione fa cadere tutte le accuse che ha portato ora all'assoluzione in Appello Bis. Come riporta Il Cittadino di Monza e Brianza, ora, dopo quattro anni e mezzo di detenzione, Mario Zaffarana è tornato libero.
"Non ci davamo pace anche perché era evidente che l’ipotesi di colpevolezza non stava in piedi", ha spiegato l'avvocato difensore Luca Valaguzza, insieme all'avvocato Marco Turconi, dopo l'annullamento della condanna.
Il caso intanto dell'omicidio di Solaro resta aperto: perché se non è stato il 60enne a uccidere Radaelli chi è stato allora a commettere un simile delitto? Si cerca ora il vero omicida, ancora a piede libero.