Via Bolla, Attilio Fontana: “A Milano c’è un problema di ordine pubblico, serve l’intervento dello Stato”
"Chiediamo che il ministro degli Interni intervenga in maniera decisa per cercare da un lato di stroncare queste illegalità e dall'altro lato di creare le condizioni per una migliore inclusione di una parte sociale che evidentemente si ritiene esclusa". L'ha detto il governatore della Lombardia Attilio Fontana, a proposito della maxi rissa esplosa in via Bolla a Milano e della situazione che ormai da anni si trascina dentro le palazzine popolari Aler del quartiere. Solo la punta dell'iceberg, secondo il presidente regionale. "Bisogna fare quello che diciamo da tempo: mettere mano in maniera seria e determinata al problema dell’ordine pubblico Mi sembra che gli episodi che si sono verificati, il primo dell'anno in piazza Duomo, sui treni al ritorno dal lago di Garda e adesso in via Bolla, dimostrino di un ordine pubblico che sta creando molte preoccupazioni". Impostazione, a suo dire, condivisa con il sindaco Beppe Sala. "Stiamo cercando disperatamente di liberare dagli abusivi le case popolari, ma non riusciamo ad avere i supporti necessari per realizzare gli sgomberi".
I litigi con Beppe Sala sulla gestione Aler
Se adesso la visione di Attilio Fontana pare condivisa con il sindaco di Milano Beppe Sala, non lo era fino a poco tempo fa. Era stato proprio il rogo scoppiato nelle cantine di via Bolla questo febbraio (per un cortocircuito dovuto ai tanti allacci abusivi) ad accendere la miccia tra i due. "Il sindaco è nervoso", aveva ribattuto Attilio Fontana ai toni accusatori del primo cittadino, dal momento che Aler dipende dalla Regione. In questa occasione, Beppe Sala si era preso pure del "comandina". E quest'ultimo non si era certo chetato. Aveva sentenziato infatti, in più occasioni: "Non sono nervoso, sono combattivo. La gestione Aler è fallimentare".
La maxi rissa
Nella serata di venerdì 10 giugno circa 60 persone, armate anche di bastoni, si sono riversate in strada e hanno iniziato a picchiarsi: una lotta tra clan rivali, prevalentemente rom, e abusivi delle palazzine Aler di via Bolla. Necessari gli agenti in tenuta anti sommossa, decine di volanti e oltre due ore di tempo per sedare la lite. Una vera e propria rivolta popolare nella favela a ovest di Milano, un buco nero di illegalità e degrado che da almeno dieci anni assorbe e getta fuori miseria, disperazione e criminalità. Tra spazzatura ovunque, i corridoi e gli spazi comuni usati come latrine e depositi di armi o droga, ormai i civici 38/40/42 sono un fortino dominato da un numero di abusivi che sfiora il 90 per cento degli abitanti.