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Versano 105mila euro per un appartamento di 100 mq, ma in realtà è un porticato: coppia truffata

Quattro famiglie sono state raggirate da un costruttore a Taccona di Muggiò (Monza e Brianza): l’uomo avrebbe venduto loro degli appartamenti, che in realtà al catasto risultano porticati o sono comunque inagibili.
A cura di Ilaria Quattrone
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Una coppia avrebbe versato 105mila euro per l'acquisto di un appartamento di oltre 105 metri quadrati, ma in realtà questo dovrebbe essere abbattuto perché al catasto risulta essere un porticato con ripostiglio che è anche abusivo. L'episodio è accaduto a Taccona di Muggiò, che si trova in provincia di Monza e Brianza. I due non sono nemmeno gli unici a essere stati truffati.

La storia di Carla e Luciano, entrambi anziani, è stata raccontata dalla trasmissione Le Iene che va in onda su Italia Uno. I due sarebbero stati raggirati da un costruttore, la cui società ha sede legale a Lissone. Loro e le altre quattro famiglie coinvolte dovranno lasciare temporaneamente le loro case. Come spiegato dal quotidiano Il Giorno, le altre tre coppie avevano comprato altrettante abitazioni una decina di anni fa.

Tutti risultano essere sottotetti, che non hanno mai ottenuto l'agibilità. Il Comune, dopo una denuncia, ha analizzato tutte le verifiche e nel 2023 ha fatto partire le ordinanze di demolizione nei confronti del condominio e delle ordinanze di sgombero per le famiglie. Il punto è che se il costruttore avesse almeno chiesto l'agibilità entro i tre anni dal termine della costruzione dell'edificio, i sottotetti avrebbero avuto una sanatoria.

Le famiglie, che il sindaco Michele Messina ha incontrato, hanno ottenuto una proroga di sette mesi per rimettere a norma gli appartamenti. Tranne che per Carla e Luciano, che saranno aiutati a trovare altre soluzioni abitative idonee: "Sono situazioni su cui è molto alta l'attenzione dell'amministrazione comunale", ha spiegato il primo cittadino.

"Per Carla e Luciano abbiamo posticipato sgombero e abbattimento e li stiamo aiutando a cercare soluzioni abitative idonee. Anche per le altre famiglie abbiamo allungato i tempi di sgombero e di ripristino. Mi metto nei loro panni e capisco l’angoscia. Io ci sono per aiutarli per quanto di competenza del Comune".

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