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Veronika, la bimba ucraina di un anno arrivata con la madre a Segrate: “Benvenuta!”

Tra le tante storie di profughi ucraini in fuga dalla guerra c’è anche quella di Veronika, bimba di appena un anno arrivata a Segrate, alle porte di Milano, assieme alla madre dopo un viaggio ininterrotto di 24 ore.
A cura di Francesco Loiacono
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La piccola Veronika con la mamma (Foto di Paolo Micheli via Facebook)
La piccola Veronika con la mamma (Foto di Paolo Micheli via Facebook)

In questi giorni, dall'inizio dell'invasione russa ai danni dell'Ucraina, sono tante le storie di persone in fuga dalla guerra e che trovano ospitalità nel nostro Paese. Tra le migliaia di facce arrivate in Italia c'è quella di Veronika, bimba di appena un anno. Per sua fortuna non sa ancora cosa vuol dire la parola guerra, anche se a causa dell'invasione ha dovuto affrontare un lungo viaggio che l'ha portata, assieme alla madre, alle porte di Milano. La piccola Veronika è infatti una delle profughe arrivate a Segrate, paese dell'hinterland.

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Veronika e altri profughi sono stati aiutati da alcuni volontari segratesi

Appena scesa dal furgone che l'ha portata in Italia, dopo un viaggio ininterrotto durato 24 ore, la prima cosa che la piccola Veronika ha fatto è stata di mettersi a correre, felice nella sua ingenuità. A raccontare questi istanti è stato il sindaco di Segrate Paolo Micheli, che sulla sua pagina Facebook ha pubblicato alcune foto di Veronika e delle altre persone che sono state aiutate da alcuni volontari segratesi. "Il convoglio di aiuti umanitari segratesi, arrivato al confine tra l'Ucraina e la Romania, sulla strada di ritorno ha ricongiunto tre famiglie che ora sono in salvo nel nostro Paese", ha difatti spiegato il sindaco. In tre giorni i volontari della cittadina dell'hinterland di Milano hanno percorso circa 3.700 chilometri attraversando la Slovenia, l'Ungheria e la Romania, portando aiuti al confine con l'Ucraina: "Un gesto di solidarietà che rimarrà nella storia della nostra città", lo ha definito il sindaco, ringraziando i volontari.

Due cittadini ucraini si abbracciano dopo essersi ritrovati (Foto: Paolo Micheli/Facebook)
Due cittadini ucraini si abbracciano dopo essersi ritrovati (Foto: Paolo Micheli/Facebook)

La riflessione del sindaco: Pensiamo se tutto questo dovesse capitare a noi

Al ritorno dal loro viaggio i volontari hanno poi aiutato tre famiglie ucraine a ricongiungersi. Il sindaco ha assistito all'abbraccio e alle lacrime di commozione di due mamme ucraine con i loro giovanissimi figli e nipoti scappati dalla guerra, "una scena piena d'amore ma anche di disperazione". Da Micheli anche un'amara riflessione sul popolo ucraino, "un popolo silenzioso e coraggioso che da un giorno all'altro abbandona la propria vita, la casa e gli affetti per evitare di morire uccisi da una bomba. Una scena che purtroppo si ripeterà sempre più spesso. Fermiamoci solo un attimo e pensiamo se tutto questo dovesse capitare a noi – ha concluso il primo cittadino -. Sconvolgente, da brividi. Nel nostro piccolo faremo il possibile per alleviare questa sofferenza e in questi giorni sto sentendo forte l'affetto, la vicinanza e la voglia di fare qualcosa di tutta la nostra comunità".

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