Vermi nel pranzo e vassoi sporchi: mensa degli orrori nel carcere di Brescia
Vassoi sporchi e non puliti dopo l'utilizzo, macchie di vario genere sulle posate in plastica e addirittura dei vermi nel cibo. È questa la situazione all'interno del carcere di Brescia come testimoniato da foto e video che sono stati diffusi dai sindacati di polizia penitenziaria che hanno già riportato la cosa non solo ai vertici della casa circondariale ma anche ai Nas.
In queste condizioni igieniche c'è maggiore rischio che il Covid si propaghi
Le immagini fanno riferimento a ieri lunedì 16 novembre e sono state girate all'interno della mensa degli agenti di polizi come come spiegato a Fanpage.it da Calogero Lo Presti, coordinatore Polizia penitenziaria Fp Cgil Lombardia: "Sì, il cibo viene approvvigionato da una ditta che si occupa della gestione e anche della pulizia della sala mensa – spiega – ora resta da capire se, nel caso dei vermi ritrovati nei pasti, la colpa sia di una cattiva conservazione o meno". Un tema quella delle condizioni igienico sanitarie all'interno della mensa del carcere di Brescia che apre a un problema molto più ampi così come spiegato dallo stesso Lo Presti: "Ricordiamo che c'è una pandemia in corso e per questo, in particolare in spazi chiusi come gli istituti penitenziari, bisogna stare più attenti. In condizioni igieniche di questo tipo il rischio concreto è ci possa essere anche la trasmissione del virus".
In un istituto penitenziario la propagazione del virus sarebbe come nelle Rsa
Secondo quanto spiegato dal sindacato non è la prima volta che capitano episodi di questo tipo ma in passato c'era un'altra ditta a gestire la mensa: "Con questa ditta che è in stato di transizione è la prima volta che accade: sia la conservazione del cibo che l'igienizzazione dei vassoi, ogni qualvolta un commensale finisce di consumare un pasto, spettano alla ditta", spiega Lo Presti. "Negli istituti penitenziari l'attenzione è altissima. Laddove all'interno dell'istituto si propagasse il virus, la reazione sarebbe come nelle Rsa – conclude – per questo dobbiamo richiedere maggiore attenzione, anche per evitare le rivolte che si sono avute la scorsa primavera".