Ventenne stuprata in un cotonificio abbandonato, arrestato uno spacciatore
Una giovane di vent'anni è stata violentata all'interno dell'ex Cotonificio Cantoni di Saronno, in provincia di Varese, nella notte di domenica 18 settembre. Per questo atroce delitto, i Carabinieri avrebbero arrestato uno spacciatore accusato di aver commesso lo stupro insieme a un complice. Questi i primi elementi di una vicenda ancora dai contorni molto incerti.
Inseguita dagli spacciatori
La notizia è stata riferita da La Prealpina. Secondo quanto ricostruito, la ragazza non sarebbe nuova all'uso di sostanze stupefacenti, tanto che nella serata di sabato si sarebbe incontrata con due pusher. Gli spacciatori avrebbero poi continuato a seguirla anche quando, intorno all'alba, stava rincasando.
La giovane avrebbe avvisato la sua coinquilina di essere preoccupata della presenza dei due uomini decidendo di scendere nuovamente in strada per tentare di depistarli e fargli credere che non fosse realmente quello il luogo della sua abitazione. Dopo qualche ora, non vedendola tornare, l'amica ha allertato il 112.
Le ricerche dei Carabinieri
I Carabinieri hanno così iniziato le ricerche sul territorio per rintracciare la 20enne. L'analisi delle celle telefoniche ha individuato il cellulare della ragazza nei pressi dell'ex cotonificio. La struttura, dismessa dal 2002 e solo parzialmente recuperata, è situata tra il centro cittadino e il quartiere di Cascina Ferrara ed è attualmente fatiscente e in stato di abbandono.
All'arrivo sul posto, i militari hanno trovato la ventenne ancora tra le grinfie dei suoi aggressori immobilizzata su un vecchio materasso. I Carabinieri avrebbero bloccato un uomo di nazionalità magrebina, mentre l'altro sarebbe riuscito a fuggire. La ragazza, con varie tumefazioni e ancora sotto shock, è stata trasportata in ospedale e affidata alle cure del personale medico.
L'uomo in manette sarebbe stato portato in carcere a Busto Arsizio. L'ipotesi di reato è di violenza sessuale e potrebbe essere ascoltato già nei prossimi giorni dal giudice per le indagini preliminari, Piera Bossi. Intanto sono in corso le ricerche per rintracciare l'eventuale complice.