Venditori ambulanti di accendini e calzini al passo coi tempi: accettano i pagamenti elettronici
Per comprare un accendino o una rosa da un venditore ambulante mentre stai cenando al ristorante non serve più nemmeno avere qualche moneta a portata di mano. Con le app per lo scambio di denaro, infatti, non serve avere il pos. Basta uno smartphone con la batteria sufficientemente carica per avvicinarlo a quello del venditore per un paio di secondi. A Milano, infatti, anche chi non ha un negozio, e nemmeno una licenza, può accettare pagamenti elettronici.
Il quotidiano La Repubblica ha raccontato un episodio che si è verificato alcuni giorni fa a piazzale Lavater, tra le fermate della linea rossa della metropolitana di Porta Venezia e Lima. In un ristorante, mentre i clienti stavano pranzando, è entrato un venditore ambulante abusivo. Con sé aveva pochi oggetti da vendere, tra accendini e incensi anche qualche calzino.
Dopo una breve contrattazione, è riuscito a piazzare un paio di calze a tre euro. Al cliente, però, non ha chiesto monete o banconote varie, ma solo di avviare l'applicazione Satispay e avvicinare lo smartphone al suo e via. Perché se per alcuni negozianti la moneta sonante è ancora preferibile alle transazioni digitali, per altri queste possono trasformarsi in un'entrata insperata.
Infatti, per usare questo tipo di app spesso basta essere titolari di un numero di telefono e di una carta prepagata con codice Iban. Anzi, realtà come Satispay prevedono piani business anche per i venditori ambulanti. Non possiamo sapere quale piano abbia scelto l'abusivo di piazzale Lavater, fatto sta che quel paio di calzini lo ha venduto. Senza scontrino, s'intende, ma anche senza il tintinnio di monete che gli avrebbero ingombrato le tasche.