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Vende una Porsche ma l’assegno circolare è falso: non rivedrà un euro

È successo a un cittadino di Lodi, contattato telefonicamente per l’annuncio di una macchina di lusso in vendita. Gli acquirenti, però, gli consegnano un assegno falso.
A cura di Francesca Del Boca
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Mette in vendita la sua Porsche. Ma quando incassa l'assegno in banca scopre che è solo carta straccia: si tratta di un assegno circolare clonato, dal valore nullo. I truffatori? Spariti senza lasciare traccia.

È successo a un cittadino di Lodi, contattato telefonicamente da alcuni potenziali acquirenti per l'annuncio di una macchina di lusso in vendita: sono quattro persone di età compresa tra i 34 e 50 anni, che si mostrano molto interessanti all'oggetto in questione. L'affare prosegue a gonfie vele, e le parti si ritrovano all'interno di un'agenzia che si occupa di pratiche automobilistiche per tutte le procedure del caso. E, con il passaggio di proprietà, avviene anche lo scambio di denaro tramite assegno circolare. 

Tutto liscio? Per niente. Due giorni dopo l'acquisto della Porsche, il venditore si reca in banca per incassare l'assegno. È lì che riceve la brutta notizia: l'assegno è falso, e quindi nullo. La macchina, però, è già stata consegnata ai truffatori. Che, contattati ripetutamente dal cittadino disperato, sono ormai irreperibili al telefono.

Sono così sulle loro orme gli agenti della Squadra mobile di Lodi, che hanno denunciato i quattro soggetti per truffa aggravata. Deboli tracce che conducono a un autosilo di Saronno, in provincia di Varese, e poi al confine con la Svizzera. Rintracciare il veicolo ormai partito per l'estero, insomma, non sarà facile. Così come non sarà facile, per la vittima, recuperare la somma perduta. 

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