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Varese, minacce e sberle per garantirsi tassi usurai al 100 per cento: scattano tre arresti

Tre usurai sono finiti in manette al termine di un’indagine dei carabinieri di Varese: gli indagavi pretendevano tasso di interesse al 100 per cento e per ottenerlo esercitavano la violenza sulla vittime.
A cura di Giorgia Venturini
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Immagine di repertorio
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Pretendevano tassi di interessi del 100 per cento e per assicurarsi il pagamento tra i 15mila e i 30mila mettevano in campo violenza e minacce. Ora per tre usurai sono scattate le manette: i carabinieri del Reparto Operativo del Comando provinciale di Varese, in collaborazione con Varese, Luino, Gallarate, Busto Arsizio e il Nucleo Cinofili di Orio al Serio di Bergamo hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Varese con l'accusa di usura e intimidazioni.

Prestiti tra i 15mila e i 30mila

Dalle indagini è emerso che una vittima si sarebbe rivolta ai tre arrestati dopo essersi indebitata per motivi connessi alla coltivazione di marijuana al successivo illecito smercio della sostanze. I tre prestavano soldi a persone del luogo per cifre comprese tra i 15mila e i 30mila euro e per assicurarsi il credito esercitavano la loro forza in percosse, lesioni e minacce facendosi consegnare cifre con tassi usurai tra il 50 e il 100 per cento del capitale prestato. Una delle vittime dei tre usurai era anche stata costretta cedere un'auto appena comprata intestandola alla convivente di una di loro. E ancora: un'altra vittima è stata presa a schiaffi in un luogo pubblico da uno degli indagati mentre si trovavano in un paese del Luinese, mentre un'altra ancora era costretta a essere l'autista di uno degli indagati con l'obiettivo anche di essere complice in reati. Ma non solo schiaffi e auto nuove: gli usurai costringevano le vittime a fare da prestanome per operazioni finanziarie e a mettere a disposizione il proprio conto corrente, o quello dei propri familiari. L'obiettivo, come spiegano i carabinieri, era quello "di nascondere movimenti di denaro che potessero destare sospetti agli organi di controllo". Così dopo la denuncia delle vittime sono partite le indagini che hanno portato all'arresto dei tre indagati: durante le perquisizioni a casa di uno di questi i carabinieri hanno trovato sostanze stupefacenti, ovvero circa 100 grammi di hashish, 36 di cocaina e 17 di marijuana, oltre a tutto l'occorrente per il confezionamento. Ora le tre persone si trovano nel carcere di Varese e sono a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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