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Vandalizzata la targa dedicata alla senatrice Liliana Segre nel Varesotto, il sindaco: “Un gesto da imbecilli”

La targa dedicata a Liliana Segre a Saltrio, in provincia di Varese, è stata vandalizzata: si cercano ora i responsabili. Il sindaco: “Si tratta di un gesto da imbecilli”.
A cura di Giorgia Venturini
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Vandalizzata la targa dedicata a Liliana Segre a Saltrio, in provincia di Varese: il nome sulla targa è stato cancellato con un oggetto appuntito. La targa qui è posizionata accanto a una scultura dedicata alla senatrice a vita per ricordare il suo passaggio mentre fuggiva verso la Svizzera insieme al padre. Alcuni residenti si sono subito attivati per riscriverlo con un pennarello indelebile. La situazione è temporanea in tanto che si attende che venga realizzata la nuova targa.

A denunciare questo atto vandalico è stato il sindaco del paese Maurizio Zanuso: "Si tratta di un gesto da imbecilli. Ci stiamo attrezzando per riprodurre la targa e proteggerla con uno schermo in plexiglass per evitare futuri danneggiamenti. L'augurio è di riuscire a posarla in una giornata simbolica come il prossimo 27 gennaio, nel Giorno della Memoria".

Il gesto vandalico è stato compiuto dopo che lo scorso 8 dicembre era stato inaugurato il Sentiero del silenzio, ovvero proprio il sentiero percorso da Liliana Segre e suo padre nel tentativo di fuggire in Svizzera. Purtroppo entrambi sono stati catturati e deportati ad Auschwitz dove morì il madre della senatrice. A Saltrio la targa a loro dedicata era stata posizionata il 25 aprile del 2022.

In passato vandali al Giardino dei Giusti a Milano

Nel 2019 i vandali avevano imbrattato con della vernice rossa l’illuminazione dell’anfiteatro del Giardino dei Giusti a Milano. Un luogo che Liliana Segre aveva inaugurato pochi giorni prima. Allora Gabriele Nassim, il presidente di Gariwo, l’associazione gestisce il luogo aveva sottolineato: "Non è un caso che questa provocazione sia avvenuta il giorno dopo la decisione del Prefetto di affidare una scorta alla senatrice”, per mano di “quanti cercano di creare un clima d’odio nel Paese".

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