A Milano i vandali distruggono le pietre d’inciampo dedicate agli 11mila bimbi palestinesi morti a Gaza
Sei pietre d'inciampo in ricordo degli 11mila bambini palestinesi morti a Gaza sono state vandalizzate. È successo in piazzale Baiamonti, a Milano, dove la scorsa giornata della memoria del 27 gennaio erano state posizionate le pietre d'inciampo.
A spiegare cosa sia successo è il portavoce di Adl Cobas Riccardo Germani facendo un particolare ringraziamento: "In questo paese – denuncia Germani – c'è un clima di negazionismo nei confronti di chi denuncia il genocidio palestinese e si batte contro tutte le guerre, ringraziamo Ghali per aver spezzato il muro di omertà dal palco di Sanremo e lo invitiamo a unirsi a noi oggi per rimettere le pietre di inciampo vandalizzate la scorsa notte". Gli attivisti interverranno oggi stesso per posizionare altre targhe: l'appuntamento è alle 18 ed è stato invitato anche Ghali.
Riccardo Germani sulla pagina Facebook lo scorso 27 gennaio aveva motivato così il posizionamento della pietre d'inciampo per gli 11mila bambini palestinesi morti a Gaza: "Non possiamo assistere al divieto di manifestare annunciato alla comunità palestinese di Milano in concomitanza del giorno dedicato alle vittime della shoah per mano nazista e fascista, sgretolando così facendo uno dei capisaldi della nostra costituzione ‘il diritto a manifestare' chiediamo la revoca di questo divieto in quanto estremamente violento nei confronti di un popolo già sotto aggressione con lanci di bombe e morti civili".
E poi aveva aggiunto: "Purtroppo grazie a questo governo con l’appoggio delle lobby stiamo assistendo a parallelismi storici che ripropongono in maniera ancora più feroce e devastante quanto successo in passato. Le odierne immagini di civili deportati nudi negli stadi e fucilati a freddo ci riportano alla mente crudeltà che mai abbiamo dimenticato".
Sull'accaduto è intervenuto il consigliere milanese di Europa Verde Carlo Monguzzi: "Grave il danneggiamento delle pietre d'inciampo per i bimbi palestinesi morti. Reagiamo a questo clima di intolleranza e violenza riportando il dibattito dentro la politica, la storia e il rispetto. Che siano al Memoriale, alla Sinagoga o alla Camera del non lavoro la matrice culturale è la stessa: nazista e fascista. C'è un evidente rigurgito antisemita ma anche antipalestinese. Siano Prefetto e Questore a fermare i delinquenti. Ma il compito più importante è il nostro: isolare gli autori di questi episodi restituendo alla città un clima di confronto serio e tollerante".