Valeggio, muore per salvare i cani dalla roggia, la madre: “Sapeva nuotare, non può essere annegata”
C'era qualcuno con Polina quando è morta? Perché non aveva niente nelle tasche? E perché non si è tolta la giacca prima di tuffarsi nella roggia in cui è poi deceduta per cercare di salvare i cani che ci erano finiti dentro? Sono questi i principali dubbi della mamma di Polina Kochelenko, la donna di 35 anni morta lo scorso aprile a Valeggio, nel Pavese. La donna, Alla Vladimirovna Kochelenko, non si dà pace per la morte della figlia e ha incaricato un investigatore privato di indagare per capire se quanto emerso sinora rappresenti una realtà quanto più possibile vicina alla verità, o manchi dell'altro.
Ex modella muore in una roggia per salvare cuccioli di cane
Il 16 aprile scorso Polina, ex modella divenuta istruttrice di cani, aveva lasciato la sua abitazione per portare a spasso sei cuccioli, di cui due suoi. Altri due di loro, cuccioli di pastore tedesco di sette mesi dal valore di circa 5.000 euro l'uno, sono scomparsi. Arrivata alla roggia, che dista circa settecento metri dalla sua casa, si sarebbe tuffata nelle acque per riportare a riva i cani, non si sa come finitici dentro. Purtroppo però le acque l'hanno intrappolata, facendola morire per annegamento. Questo l'esito dell'autopsia effettuata sul suo corpo che ha escluso ferite da corpi contundenti.
La mamma di Polina: Non può essere annegata
Ma è la scomparsa dei cuccioli a far insospettire la mamma di Polina, che in un'intervista al Corriere della sera descrive come cani che pesano tra i "25 e i 30 chili", addestrati dalla figlia a nuotare come, assicura la donna, essa stessa sapeva fare. Anche in virtù delle capacità di Polina in acqua, Alla non si dà pace: "Non può essere annegata", ripete mentre si interroga sul perché gli oggetti di cui disponeva la figlia sono stati ritrovati "in modo ordinato, quasi geometrico" e nelle tasche non avesse nulla. In seguito a tutti questi dubbi, la signora Alla insieme all'investigatore privato offrono una loro ricostruzione, secondo cui qualcuno potrebbe essere stato presente sul luogo dell'accaduto portando via i cani.