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Valditara vuole bocciare per legge gli studenti che occupano le scuole: insorgono le opposizioni

Il ministro dell’Istruzione propone di bocciare gli studenti che occupano le scuole e di fargli pagare eventuali danni. “Pensano di poter chiudere le bocche a chiunque voglia esprimersi”, rispondono le opposizioni.
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Il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, nella mattinata di oggi, lunedì 12 febbraio, è andato in visita al liceo Severi Correnti di Milano, che nei giorni scorsi è stato occupato dagli studenti in protesta. "Stiamo studiando una norma per far sì che chi occupa, se non dimostra di non essere coinvolto nei fatti, risponda civilmente dei danni che sono stati cagionati. È una presunzione che solo dimostrando di essere del tutto estraneo uno può vincere. Chi occupa, chi compie un atto illecito, deve rispondere dei danni", ha dichiarato il ministro, che ha poi aggiungo: "Questa è una mia riflessione personale: credo che studenti di questo tipo non possano essere promossi all'anno successivo".

Valditara vuole bocciare chi occupa le scuole

In sostanza Valditara vuole far pagare agli studenti (e quindi alle loro famiglie) gli eventuali danni causati dall'occupazione studentesca di una scuola, invertendo peraltro – almeno stando alle sue parole – il principio secondo cui è chi accusa che deve dimostrare la colpevolezza e non il contrario. Tanto è vero che il ministro ha sottolineato che deve essere l'alunno a dimostrare "di non essere coinvolto nei fatti".

Quella di Valditara vuole essere, però, una lotta alle occupazioni in genere, a prescindere dagli eventuali danni. "Esistono altri strumenti per un confronto pacifico e democratico tra gli studenti, – ha spiegato – uno di questi è l'autogestione. Le occupazioni creano gravi danni alla collettività, privano gli studenti del diritto costituzionale allo studio, impediscono l'attività amministrativa delle scuole: non devono più essere tollerate".

Insorgono le opposizioni

La proposta, però, non è piaciuta a molti esponenti dell'opposizione che, pur non giustificando le devastino avvenute al liceo Severi di Milano, hanno interpretato le parole del ministro come un tentativo di mettere il bavaglio alle contestazioni studentesche.

"La proposta di Valditara, che tra l'altro mette sullo stesso piano chi occupa e chi danneggia, è irricevibile e dimostra come l'unica ricetta di questo governo per affrontare i problemi del Paese sia intervenire penalmente. La scuola di Valditara non educa ma obbliga a dei comportamenti senza sviluppare percorsi di crescita ed educazione dei ragazzi che ora non hanno più neppure il diritto di protestare", ha commentato Ilenia Malavasi, deputata del Partito democratico.

"Lungi da me giustificare chi compie atti di danneggiamento o violenza, – ha chiarito la deputata dem – ritengo che una scuola fondata solo sulla punizione e la repressione fallisca nella sua missione educativa. Il panpenalismo del governo è l'unica risposta che hanno per ogni questione. Ma con la paura e la repressione non si fa crescere un Paese e, soprattutto, non si aiutano i ragazzi".

"Pensano di poter chiudere le bocche a chiunque voglia esprimersi. Naturalmente a partire dalle scuole e dai movimenti giovanili contro i cambiamenti climatici. Oggi il ministro Valditara invoca anche nuovi reati, e la bocciatura di chi occupa le aule scolastiche: davvero pensano di riuscire così ad ingessare la società e reprimere il dissenso?", si domanda invece la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Luana Zanella.

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