Vaiolo delle scimmie, in Lombardia arrivano le prime dosi: chi può fare il vaccino
In Lombardia sono stati registrati almeno 269 casi di vaiolo delle scimmie. La regione governata da Attilio Fontana è stata segnalata come una delle quattro più a rischio insieme a Lazio, Emilia Romagna e Veneto, e per questo motivo le sono state assegnate le prime duemila dosi di vaccino contro il virus. Al Lazio ne sono andate 1.200, all'Emilia Romagna 600 e al Veneto 400. Ma chi può ricevere la dose del farmaco per prevenire l'infezione e lo sviluppo della malattia?
Chi può ricevere il vaccino contro il vaiolo delle scimmie in Lombardia
Come riportato da una circolare del Ministero della Salute, al momento è esclusa una vaccinazione di massa. Al contrario, solo le categorie a rischio riceveranno la somministrazione del vaccino contro il vaiolo delle scimmie in quanto, ad oggi, "la modalità di contagio e la velocità di diffusione, così come l’efficacia delle misure non farmacologiche fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa". Le persone a rischio, quindi, sono state identificate tra il personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus. Persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (Msm), che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; e/o partecipazione a eventi di sesso di gruppo; e/o partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; e/o recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell'ultimo anno); e/o abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)". Per questo motivo, il Ministero ha scritto che il coinvolgimento di associazioni LGBTQIA+ e quelle per la lotta all’HIV sarà fondamentale.