Vaccino anti covid italiano: la sperimentazione coinvolgerà anche Cremona
La sperimentazione del vaccino italiano anti covid, coordinata dall'ospedale Spallanzani di Roma, coinvolge anche la città di Cremona. Lo ha annunciato il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.
Zingaretti: test su nuovo vaccino a Verona, Cremona e Piacenza
"Da Roma parte la sperimentazione del vaccino Covid made in Italy finanziato dalla Regione Lazio e dal Ministero Ricerca, che coinvolgerà anche Verona, Cremona e poi Piacenza. Dal Lazio e dagli scienziati dello Spallanzani, una spinta nazionale al vaccino", ha scritto su Twitter il presidente del Lazio e segretario del Partito democratico.
Il contagio nella provincia di Cremona
La provincia di Cremona è uno dei territori più colpiti dalla pandemia, con un'incidenza altissima di contagi in rapporto alla popolazione. Qui dopo la mancata istituzione di una zona rossa che era stata ipotizzata già il 23 febbraio, come rivelato da un audio pubblicato da Fanpage.it, l'epidemia ha dilagato fino a raggiungere i quasi 16mila contagi.
Sperimentazione in corso allo Spallanzani di Roma
Allo Spallanzani di Roma prosegue la sperimentazione sul vaccino per il coronavirus. L'Isitituto nazionale di Malattie Infettive, baluardo nella battaglia e nella ricerca contro il Covid-19, è in cerca di volontari per testare il vaccino dopo il termine della fase di sperimentazione sugli animali.
I volontari, quarantacinque in totale divisi in gruppi da quindici, che potranno partecipare alla sperimentazione del vaccino dello Spallanzani, dovranno rispettare alcuni requisiti, come un età che non superi i cinquantacinque anni, dovranno godere di buona salute senza presentare particolare patologie. Il vaccino verrà somministrato secondo un ciclo di 2,7,15 e 30 giorni per i primi tre pazienti. In seguito si procederà con la somministrazione agli altri dodici pazienti.
Successivamente si procederà anche con il secondo e il terzo gruppo di volontari. Dopo la prima settimana, sarà il turno del secondo gruppo di volontari e poi con il terzo. Solo in seguito, raccolti i primi risultati emersi su soggetti sani e giovani, si procederà con i test su volontari di età superiore ai sessantacinque anni.