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Vaccino anti Covid in Lombardia, 304.955 vaccinati con le prime dosi in arrivo

La Lombardia riceverà 304.955 dosi di vaccino contro il Covid-19. A stabilirlo la Conferenza Stato Regioni in base alle previsioni e ai numeri delle dosi che arriveranno in Italia per la prima fase della campagna vaccinale. Altre 2,5 milioni di dosi arriveranno entro le successive tre settimane e serviranno per i richiami necessari e per estendere la platea di coloro che dovranno essere vaccinati per primi.
A cura di Francesco Loiacono
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Immagine di repertorio
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Andrà alla Lombardia il maggior numero di dosi di vaccino contro il Covid-19 durante il primo invio. A precisarlo una nota dell’ufficio stampa del Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, che ha evidenziato come saranno 304.955 le dosi di vaccino a disposizione dei primi cittadini lombardi che saranno vaccinati. In totale le prime dosi del vaccino in Italia, distribuite da Pfizer, saranno 1.833.975. La loro suddivisione tra le diverse regioni è stata decisa nella mattinata di oggi durante la Conferenza Stato Regioni, in cui è stato dato il via libera al piano vaccini Covid per l’Italia. Oltre alla Lombardia, tra le Regioni che riceveranno più dosi ci sono il Lazio (179.818), la Campania (135.890), l'Emilia Romagna (183.138), il Piemonte (170.995), la Sicilia (129.047), la Toscana (116.240) e il Veneto (164.278 dosi).

Il numero di dosi corrisponde al numero di persone effettivamente vaccinate: ciascun cittadino si dovrà sottoporre a un richiamo entro una finestra di circa tre settimane, ma come chiarito a Fanpage.it dall'ufficio stampa di Arcuri il fabbisogno delle dosi di richiamo sarà soddisfatto da un secondo invio che consterà in 2.507.700 dosi, che oltre alla seconda iniezione serviranno per estendere la copertura vaccinale alle altre categorie individuate come prioritarie dal governo.

In Lombardia è stato identificato un target di circa 343mila persone

In Lombardia il piano vaccinale anti Covid era stato presentato dall'assessore al Welfare Giulio Gallera il primo dicembre in Consiglio regionale: era stato individuato un target di circa 260mila persone tra personale sanitario del settore pubblico e privato e ospiti delle Rsa, con distribuzione nelle sedi principali delle aziende sanitarie pubbliche e degli Ircss. Una successiva ricognizione inserendo anche i medici di medicina generale e il personale delle croci ha portato il target a 343mila persone. Non tutti, però, potrebbero volersi vaccinare, dal momento che sarà su base volontaria. In seguito partirà la somministrazione tramite i drive-through per il resto delle popolazione con l'arrivo di ulteriori dosi. Sulla base del numero di vaccini che sarà inviato nella prima tranche, dunque, i primi lombardi ad essere vaccinati saranno leggermente superiori al target identificato.

Il primo Vaccine day europeo si potrebbe tenere prima della fine dell'anno

Secondo la nota del commissario Arcuri, se l’Ema (l'Agenzia europea del farmaco) approverà l'immissione sul mercato del vaccino nella seduta del 21 dicembre, dopo la validazione anche da parte dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), che sarà quasi immediata, già prima della fine dell’anno si potrebbe tenere il "Vaccine Day" europeo, ossia una giornata in cui i cittadini, come d'intesa tra i ministri della Salute di Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera, verranno vaccinati nello stesso giorno. Nei giorni successivi partirà la prima sessione della vaccinazione di massa, destinata alle categorie individuate prioritarie dal Governo e dal Parlamento: si tratta degli operatori sanitari e sociosanitari, del personale operante nei presidi ospedalieri pubblici e privati e degli ospiti e del personale delle residenze assistenziali per anziani, le Rsa.

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