Vaccini, Moratti: “Da lunedì al via somministrazioni terza dose per 150 mila fragili”
In Lombardia lunedì prossimo si partirà con la terza dose di vaccino anti-Covid per i fragili, inizialmente per "una platea di circa 150mila persone". Lo ha dichiarato a Skytg24 la vicepresidente e assessora al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti. "Partiamo con le persone in cura chemioterapica, i trapiantati, coloro che hanno l'Hiv – ha aggiunto – Sarà possibile prenotarsi sul portale delle Poste e ci sarà una lista predefinita che riguarderà queste persone". Per quanto riguarda il calendario e le categorie che per prime potranno accedere a questa nuova fase della campagna vaccinale, l'assessora regionale ha precisato: "Adesso partiamo con queste persone, anche perché la circolare interministeriale indica di partire con chi è maggiormente fragile, dopo andremo avanti con gli ultraottantenni, le Rsa e il personale che opera in ambito sanitario".
La terza dose per i fragili partirà il 20 settembre
L'annuncio sull'avvio il 20 settembre della campagna vaccinale anti-Covid con la terza dose in Lombardia era arrivato lunedì da un annuncio del presidente del Presidente della Regione Attilio Fontana: "Dal 20 settembre saremo pronti ad iniziare questa terza fase – aveva detto il governatore lombardo – rispettando le indicazioni che ci vengono da Roma di somministrare prima ai fragili e ai pluripatologici. Se poi sarà necessario estenderlo a tutta la popolazione, siamo pronti". Uno dei nodi sollevati da subito riguardava l'organizzazione della campagna vaccinale insieme a quella antinfluenzale, visto che coinvolgerà spesso gli stessi soggetti, cioè i pazienti più fragili. Dalle indicazioni trapelate dovrebbero passare da un vaccino all'altro circa 15 giorni ma si attendono dettagli più precisi dal Ministero della Salute.
Terza dose: sarà sufficiente per l'immunità di gregge?
Intervistato da Fanpage.it, l'epidemiologo della Statale Carlo La Vecchia ha precisato che l'immunità di gregge con questi vaccini che coprono il contagio tra il 60 e l'80 per cento è un obiettivo non pensabile: "Viene raggiunta con altre malattie perché abbiamo vaccini con un'efficacia vicino al 100 per cento e perché sono virus vecchi di centinaia d'anni, penso ad esempio al morbillo, ma con un virus che continua a sviluppare varianti, come quella delta, molto contagiosa, non è più un obiettivo pensabile – ha detto – Ora la prospettiva è la gestione e la convivenza col virus". Per La Vecchia, sulla necessità della terza dose "tutto dipende da come evolverà la pandemia, infatti la decisione viene presa per gradi. È stato deciso di proteggere i più deboli e poi vedremo – ha concluso – se sarà sotto controllo non sarà urgente farla. Se riprendesse in modo drammatico la pandemia i sanitari sono i primi da proteggere. Sulla terza dose si può riflettere con calma, è una decisione d'emergenza nel caso in cui la pandemia dovesse riprendere in modo grave".