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Covid 19

Vaccini in base al Pil: Moratti fa dietrofront, ma c’è un audio che la inchioda

Tenere conto del contributo che le regioni danno al Pil, e “accelerare” la distribuzione dei vaccini anti Covid “nei confronti delle regioni che corrispondono a questi criteri”. Sono queste le parole che la vicepresidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, ha pronunciato di fronte ai capigruppo del Pirellone. Moratti ha poi provato ad aggiustare il tiro, lasciando intendere di aver parlato di Pil in relazione al problema della zona rossa. Ma l’audio del colloquio, che Fanpage.it è in grado di pubblicare, smentisce questa retromarcia.
A cura di Simone Gorla
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"Ho già parlato col commissario Arcuri e gli ho proposto quattro criteri. Le densità abitativa, le zone più colpite, il tema della mobilità e il contributo che le regioni danno al Pil". Sono queste le parole pronunciate da Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Lombardia, nell'incontro con i capigruppo di maggioranza e opposizione in consiglio regionale in cui ha annunciato di aver chiesto di considerare anche il Pil come criterio per la distribuzione, su sollecitazione di una consigliera regionale che, dice la stessa ex sindaca di Milano, "parlava di una mozione per dare la priorità alle zone più colpite nel piano vaccinale".

L'audio: Accelerare nei confronti delle regioni con questi criteri

"Secondo me questi criteri dovrebbero essere tenuti in considerazione, non tanto per modificare la destinazione dei vaccini ma per accelerare nei confronti delle regioni che corrispondono a questi criteri", prosegue Moratti nel suo intervento a porte chiuse al Pirellone. "Il commissario si è dichiarato d'accordo con alcuni di questi criteri. Sto preparando una lettera, ma ovviamente questo sarà oggetto di confronto Stato Regione".

Il passo indietro di Moratti dopo le polemiche

Dopo le furenti polemiche scoppiate quando queste parole sono trapelate, Moratti ha provato questa mattina ad aggiustare il tiro in risposta a un'interrogazione. "Non ho mai pensato di declinare vaccini e reddito", ha dichiarato, lasciando intendere di aver parlato di Pil solo in relazione al problema della zona rossa. "Regione Lombardia – ha spiegato – è motore d'Italia. Il rischio per questa regione è oggi quello di fermarsi per troppo tempo, di fermare il lavoro, la vita sociale e la filiera produttiva e questo penalizzerebbe tutta l'Italia. Per questo, come abbiamo già detto, Lombardia non merita di restare in zona rossa". L'audio del colloquio di cui Fanpage.it è entrata in possesso, smentisce però questa ricostruzione.

Un portavoce della struttura commissariale di Domenico Arcuri, contattato da Fanpage.it, precisa che nel pomeriggio di martedì la lettera annunciata da Letizia Moratti non era ancora arrivata, conferma che ci sia stato un colloquio tra il commissario e la vicepresidente lombarda nel quale è stato solo deciso che si sarebbe discusso di queste proposte in sede di conferenza Stato Regioni, senza entrare nel merito e senza esprime accordo sui singoli criteri.

Mammì (M5s): Audio inchioda assessora, chieda scusa

Proprio dopo la pubblicazione dell'audio è arrivato il commento di Stefania Mammì, deputata lombarda dei Cinque stelle: "Le parole di Letizia Moratti, vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare sono imbarazzanti. Nonostante una tardiva quanto poco efficace smentita c’è un audio che conferma la proposta della vicepresidente. Tutto questo è imbarazzante e da cittadina lombarda mi vergogno di quanto accaduto. Vorrei ricordare a Letizia Moratti che la salute è un diritto e il vaccino va garantito a tutti, senza distinzione alcuna". La deputata pentastellata prosegue: "Dopo tutto quello che è accaduto e che stiamo ancora affrontando, soprattutto in Lombardia, a causa della pandemia da Covid 19, è davvero sconcertante sentir parlare di cambio dei parametri per la consegna dei vaccini in considerazione del Pil regionale. Purtroppo – aggiunge Mammì – la giunta guidata da Attilio Fontana continua a sbagliare tutto senza margini di miglioramento. La vicepresidente Moratti chieda scusa a tutti i cittadini, non solo i lombardi, perché la salute è un diritto e non un privilegio".

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