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Vaccini antinfluenzali, sindacato pensionati e medici: “Dosi ordinate in Lombardia insufficienti”

I vaccini antinfluenzali ordinati dalla Regione Lombardia, secondo i segretari generali dei sindacati regionali dei pensionati e dei medici della Cisl, Emilio Didonè e Danilo Mazzacane, sono insufficienti e non in grado di soddisfare il bisogno dei cittadini, soprattutto delle categorie a rischio: “Qualcosa non ha funzionato”.
A cura di Ilaria Quattrone
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All'atto pratico di una campagna vaccinale che sta entrando nel vivo, iniziano a registrarsi le prime criticità per i vaccini antinfluenzali in Lombardia. Le dosi ordinate dalla Regione, com'era stato evidenziato già settimane fa anche da Fanpage.it, non sarebbero infatti sufficienti a soddisfare il fabbisogno: "Non lo sono in modo particolare per le categorie più a rischio, nelle quali rientrano più che mai anche gli anziani over 65", scrivono in una nota stampa i segretari generali dei sindacati regionali dei pensionati e dei medici della Cisl, Emilio Didonè e Danilo Mazzacane.

Centinaia di dosi di vaccino in meno

Per i segretari, il dato è sconfortante e basta contattare il proprio medico di famiglia per rendersene conto personalmente: "Certamente qualcosa non ha funzionato. Ci riferiamo anche alla questione delle gare sbagliate dalla Regione Lombardia, che hanno portato ad assicurarsi centinaia di migliaia di dosi di vaccino in meno, molto inferiori rispetto ai 3.874.744 necessari per coprire tutte le richieste, stando ai numeri dichiarati dalla stessa Regione". La domanda che il sindacato si pone è come mai pur sapendo della situazione particolare in cui si trova la Lombardia, a causa dell'aumento dei contagi da Covid-19, non si sia provveduto a ordinare un quantitativo di vaccinazioni adeguato per tempo.

Le strutture private in grado di fornire vaccini

Intanto mentre il pubblico arranca nel reperire i vaccini, il privato è riuscito ad averne con l'aggravante di fornirle a un prezzo maggiore: "Da qualche tempo, sui siti di alcune strutture sanitarie private si legge l'annuncio "Prenota il vaccino online". Una strana coincidenza, che è arrivata dopo la notizia che la nona gara indetta proprio da regione Lombardia per la fornitura dei vaccini (ma nel frattempo i bandi sono arrivati a 12, ndr) è andata deserta!". I cittadini quindi sono costretti a rivolgersi al privato, l'unico al momento in grado di soddisfare il loro fabbisogno.

La fascia 60-64 anni rischia di restare scoperta

A questo problema si aggiunge anche la questione età: "Secondo una circolare della Direzione Welfare ci sarà la copertura per gli over 60 solo se avanzeranno le dosi tra gli over 65. La fascia di età 60-64 anni, categoria che secondo le direttive del ministero della Salute dovrebbe essere inserita nella lista di quelle a rischio, potrebbe restare scoperta. Intanto ci chiediamo come facciano i privati ad avere i vaccini che la regione ancora non ha e se sia adeguato il prezzo con cui viene proposto". L'auspicio dei sindacati è che il loro impegno nel sensibilizzare la popolazione a vaccinarsi non sia quindi stato vano.

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