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Covid 19

Vaccini antinfluenzali, Gallera: “Lombardia non può farsi carico anche del cittadino ordinario”

L’assessore al Welfare, Giulio Gallera, assicura che in Lombardia “i vaccini partiranno a ottobre e saranno disponibili per tutte le categorie a rischio”. Per quanto riguarda, invece, coloro che non rientrano in questo gruppo Gallera sostiene la necessità di “un piano del Governo nazionale perché non possiamo farci carico noi dei cittadini ordinari”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il tema dei vaccini si fa strada sempre più insistentemente, complica il fatto che il periodo clou dell'influenza e dei malanni di stagione è ormai alle porte. In Lombardia la questione è particolarmente "calda". La Regione, oltre a essere tra i territori maggiormente colpiti dall'epidemia da Covid-19 che presenta sintomi simili a quelli influenzali, è stata spesso oggetto di numerose critiche per la gestione sanitaria. Proprio per questo motivo, i riflettori sono tutti puntati su come guiderà la campagna vaccinale. Sulla questione non mancano le polemiche. Il partito democratico lombardo da mesi attacca l'amministrazione Fontana di aver acquistato dosi insufficienti a coprire l'esigenza del territorio. Dal canto suo, l'assessore al Welfare, Giulio Gallera smentisce quanto detto dal Pd, tacciandolo di fare inutili allarmismi.

Gallera: Partiremo con vaccini da seconda metà di ottobre

Quanti vaccini saranno quindi disponibili? Proprio oggi, 29 settembre, l'assessore Gallera ha assicurato: "Siamo pronti, partiremo nella seconda metà di ottobre con l'obiettivo di vaccinare tutte le categorie a rischio". Dagli anziani ai bambini fino agli operatori sanitari – assicura l'assessore – beneficeranno della copertura vaccinale contro l'influenza. Meno fortunati coloro che non rientrano in queste categorie. "Sul tema del libero mercato è necessario che se ne occupi il Governo in una strategia nazionale. Noi non possiamo farci carico del cittadino ordinario", sostiene Gallera. Oltre al tema del reperimento delle dosi, l'altro dibattito gira attorno alla ricerca di spazi idonei dove possano stare le persone che devono rispettare un periodo di osservazione dopo la vaccinazione e dove possano soprattutto mantenere il distanziamento. Per questo motivo, il piano delle Agenzie di tutela della salute prevede di posizionare un tendone in piazza Duomo e di aprire alle vaccinazioni anche sette centri anziani. Da hub inoltre faranno gli ospedali Sacco e quello militare di Baggio.

Rozza: Giunta ha pagato il doppio per dosi che non basteranno per tutti

Meno soddisfatto il Pd Lombardo che sostiene che la giunta abbia pagato il doppio – circa 15 milioni di euro – e a pagamento anticipato per "delle dosi che comunque non basteranno per tutti i lombardi". Già diversi mesi fa il partito aveva denunciato che la Regione avesse disponibili poco più di 1,7 milioni di dosi per gli adulti, numeri insoddisfacenti rispetto al totale delle popolazione lombarda considerata "categoria a rischio". "Fontana e Gallera la smettano di raccontare frottole ai lombardi – aveva detto la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza – perché avevamo detto a luglio che i lombardi non avrebbero avuto i vaccini e ci avevano tacciati di allarmismo". Infatti proprio Gallera aveva assicurato di aver acquistato "già 2,4 milioni di vaccini, l'80 percento in più rispetto lo scorso anno", che sarebbero stati offerti "gratuitamente alle categorie più a rischio" e che considerava gli attacchi "inutili e irresponsabili allarmismi che generano solo confusione". Sul tema vaccini, anche il presidente dell’Ordine dei medici di Milano, Roberto Carlo Rossi, aveva mostrato qualche perplessità dicendosi "preoccupato per la mancanza di vaccini".

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