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“Va in pensione, ma gestisce ancora l’ufficio”: esposto contro una dipendente in servizio all’ospedale Sacco a Milano

In un esposto presentato alla Procura di Milano è stata denunciata una ex dipendente dell’ospedale Sacco che, nonostante sia da mesi in pensione, starebbe continuando a lavorare nella stessa struttura e con lo stesso ruolo grazie a un contratto con una ditta appaltatrice. Interpellata da Fanpage.it, l’Asst Fatebenefratelli Sacco ha fatto sapere di avere avviato verifiche interne.
A cura di Alice De Luca
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Una ex dipendente dell'ospedale Sacco di Milano sarebbe andata in pensione da qualche mese ma grazie a un contratto con una ditta appaltatrice starebbe continuando a lavorare all'interno della struttura con gli stessi poteri e firmandosi nello stesso ruolo. Questo è quanto segnalato all'interno di un esposto depositato in Procura in forma anonima.

Secondo chi ha denunciato, in particolare, la dipendente continuerebbe a operare nello stesso ruolo coperto in precedenza "nonostante il suo essere in pensione con la pubblica amministrazione, il tutto con modalità che appaiono irregolari e potenzialmente illecite". Pur avendo un contratto con un'azienda esterna agirebbe infatti come dipendente pubblico, "disponendo direttive al personale interno, accedendo a dati sensibili e operando nella catena decisionale senza alcuna formalizzazione chiara del suo ruolo".

La donna, inoltre, utilizzerebbe ancora il suo indirizzo email istituzionale "che dovrebbe essere stato disattivato al momento della cessazione del servizio" e manterrebbe "pieno possesso del suo vecchio ufficio, agendo in totale continuità con il ruolo precedentemente coperto". Oltre a questo, la ex dipendente pubblica continuerebbe ad accedere "a database aziendali, contenenti informazioni stipendiali e dati personali" dei dipendenti, "in apparente violazione della normativa sulla privacy".

Sulla base di questi elementi nell'esposto viene ipotizzato che i comportamenti della donna possano essere compatibili con illeciti amministrativi e disciplinari, tra cui il conflitto di interessi e la violazione del principio di separazione tra pubblico e privato. Si aggiungono poi i possibili reati, che si chiede alla Procura di verificare: abuso d'ufficio, accesso abusivo a sistemi informatici, trattamento illecito di dati e usurpazione di pubbliche funzioni. Nell'esposto viene infine chiesto di bloccare l'accesso informatico della ex dipendente e attivare i controlli amministrativi all'interno dell'Ospedale Sacco e presso la società appaltatrice per chiarire i termini del contratto della donna.

Interpellato da Fanpage.it, l'Asst Fatebenefratelli Sacco ha fatto sapere di non aver ancora ricevuto notifica dell'esposto depositato in Procura ma di avere avviato, a seguito della nostra segnalazione, verifiche interne. "Vogliamo accertare che tutti i passaggi siano avvenuti correttamente – informano – riteniamo di sì, ma chiaramente nella tutela dell'Asst e dei dipendenti al momento non possiamo dire di più. Possiamo dire però che la persona oggetto dell'esposto era effettivamente un dipendente pubblico, ora in pensione. Non si tratta però di una consulenza o di un accordo ad personam che la vede qua, ma di un appalto di servizio che è stato fatto con una società per fornire un servizio di supporto e formazione in ambito amministrativo. Si tratta per altro un'azienda con cui in precedenza Asst non aveva lavorato".

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