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Va in ospedale per forti dolori al petto, ma viene dimesso: muore una volta a casa, il corpo scoperto 48 ore dopo

Un uomo di 72 anni è morto a casa dopo che poche ore prima era stato dimesso del pronto soccorso dell’ospedale Monzino, a Milano: qui era arrivato in codice rosso per forti dolori al petto.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Era stato trasportato in ospedale perché sentiva forti dolori al petto con un peso e bruciore. Al Pronto Soccorso dell’ospedale Monzino, a Milano, era stato visitato e dimesso dopo 4 ore, dopo aver fatto tutti gli accertamenti del caso. Una volta a casa il paziente, un uomo di 72 anni, è morto: è stato trovato 48 ore dal decesso. Sul corpo si è provveduto a eseguire un'autopsia.

Ora la famiglia si è rivolta a un legale per accertare eventuali responsabilità penali in sede penale e civile: la Procura avrebbe disposto diverse perizie. L'avvocato della famiglia, Andrea Marzorati ha spiegato a Il Giorno: "È stata fatta l’autopsia e nella relazione di consulenza medico-legale disposta dalla pm Elisa Calanducci viene evidenziato che i controlli sono stati superficiali e insufficienti. L’ospedale non seppe individuare la causa dei dolori. Neppure fu fatta una reale diagnosi, in quanto i medici si limitarono a una semplice descrizione del sintomo di ‘dolore toracico’".

Stando a quanto avrebbero spiegato i consulenti della pm sarebbero "ravvisabili profili di colpa medica nell’operato dei sanitari del Centro Cardiologico Monzino". Nonostante ciò è difficile, dal punto di vista penale, dimostrare le responsabilità dei medici. O meglio, "non è possibile affermare con assoluta certezza che, in caso di tempestiva diagnosi e corretto trattamento, la vita del paziente sarebbe stata salvata". Dal punto di vista civile invece è più facile dimostrare il nesso di causalità e ottenere un risarcimento.

Secondo quanto dichiarato dal legale Marzorati: "L’ospedale non solo non avrebbe inquadrato correttamente, da un punto di vista diagnostico, il sintomo, ma lo avrebbe sottovalutato. Di fronte a un non meglio identificato “dolore toracico”, lo specialista cardiologo, dovrebbe sempre porre un’ipotesi di diagnosi differenziale tra infarto, embolia polmonare, pericardite e dissecazione aortica, cosa che non sarebbe stato fatto".

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