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V-Day, vaccinati i primi sette volontari a Milano: “Giorno simbolo di speranza per tutti”

Sono stati vaccinati all’ospedale Niguarda di Milano i primi lombardi, scelti in rappresentanza di medici, infermieri e operatori della sanità. Dalle lavoratrici di Niguarda al virologo Pregliasco. È il primo passo del V-Day, la giornata di avvio della campagna di vaccini anti Covid in tutta Europa. Le dosi sono state inviate anche nei luoghi simboli dell’emergenza: da Codogno ad Alzano Lombardo.
A cura di Simone Gorla
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I primi sette cittadini lombardi hanno ricevuto questa mattina il vaccino anti Covid all'ospedale milanese di Niguarda. È la prima tappa del V-Day, che poterà le prime dosi in tutte le province e in alcuni luoghi simbolo dell'emergenza Coronavirus come Codogno, Alzano Lombardo e il Pio Albergo Trivulzio di Milano.

Vaccinati i primi sette volontari

La prima iniezione è stata somministrata a sette volontari, scelti in rappresentanza dei lavoratori della sanità, in contemporanea. Sono il presidente dell'Ordine dei medici di Milano Roberto Carlo Rossi, il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Milano, Lodi, Monza e Brianza Pasqualino D'Aloia, l'operatrice socio sanitaria dell'ospedale Niguarda di Milano Adele Gelfo, il presidente dell'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs Silvio Garattini, il virologo Fabrizio Pregliasco in qualità di presidente dell'Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze), l'operatrice dell'impresa di pulizie Grazia Fresta, il medico di famiglia Fiorenzo Corti, vice segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale).

Fabrizio Pregliasco
Fabrizio Pregliasco

Per Fabrizio Pregliasco, quello di oggi è "un giorno di speranza per tutti". Il ricercatore dopo l'iniezione ha detto di sentirsi bene: "Nessun evento avverso nell'immediato", ha confermato. "Sono contento di essere stato fra i primi in Lombardia, testimonial di questo V-Day".

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Le prime 324 fiale per la Lombardia sono arrivate poco prima delle 8 al Niguarda, scortate dai carabinieri. Sono state quindi affidati ai farmacisti dell'ospedale. Permetteranno di ottenere 1.620 dosi. Attorno alle 11, quindi, le automediche sono partite dirette nei tredici punti di somministrazione individuati in tutte le province.

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