Uomo positivo all’hiv mente alla fidanzata e la infetta: chiesto mezzo milione di risarcimento
Aveva preferito stare in silenzio e non dire nulla alla sua fidanzata. Aveva deciso di tenere ben nascosta per anni le sue malattie, Aids e l'epatite c. Fino a quando la donna per caso ha scoperto tutto e lo ha denunciato. Vittima della follia dell'ormai ex compagno, un operaio 50enne cremonese, è una donna di 48 anni: l'uomo dovrà rispondere di lesioni gravissime e rischia ora 12 anni di carcere. Oggi in Tribunale a Cremona si è tenuta l'udienza preliminare: come spiega a Fanpage.it Alessandro Vezzoni, l'avvocato che difende la vittima, né l'imputato né il suo legale si sono presentati in aula. Così il giudice per l'udienza preliminare ha deciso il rinvio a giudizio dal momento che questa udienza poteva essere l'occasione per la difesa di richiedere procedimenti speciali.
Chiesti 500mila euro di risarcimento
Intanto l'avvocato a Fanpage.it ha fatto sapere che insieme alla sua cliente si sono costituiti parte civile e hanno chiesto un risarcimento per 500mila euro. Soldi che potrebbero non ricevere la vittima dal momento che l'uomo risulta disoccupato e lo Stato non ha previsto fondi per donne vittime di questa forma di violenza. Si attende ora la prima udienza della fase dibattimentale fissata per il prossimo 5 aprile.
La donna ha scoperto la malattia per caso
Purtroppo la 48enne si è accorta della malattia solo all'inizio del 2020 dopo aver vissuto tre anni di relazione con il 50enne. E tutto per caso: un giorno di febbraio il fidanzato era stato coinvolto in un incidente stradale ed era stato accompagnato dalla donna in ospedale. La 48enne si è accorta della positività all'Hiv e all'epatite C dopo che ha visto il referto medico. Una volta scoperto quanto accaduto il rapporto tra i due si è bruscamente interrotto ed è scattata la denuncia: la donna purtroppo, sottoposta a esami, era risultata positiva anche lei sia all'Hiv che all'epatite c. La Squadra Mobile aveva attivato poi le indagini: sollecitato dai magistrati l'uomo ha affermato di essere positivo solo a un paio d'anni ma dai successivi accertamenti è emerso che l'operaio era stata infettato dieci anni prima. Da ulteriori accertamenti era emerso che l'uomo aveva smesso di sottoporsi alle cure. Cure che molto probabilmente, se seguite con cura, avrebbero evitato il contagio.