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“Uomini fatevi controllare l’utero”: l’errore nella lettera per invitare i lombardi a fare prevenzione

Alcuni uomini milanesi si sono visti recapitare una lettera con scritto “Programma di screening dei tumori del collo dell’utero”: il contenuto della lettera però era giusto, ovvero concentrato invece sulla prevenzione al colon-retto.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Alcuni cittadini milanesi si sono visti recapitare a casa l'invito ad aderire al "Programma di screening dei tumori del collo dell’utero". Tutto regalare per favorire la prevenzione in Lombardia se non fosse che il volantino è stato indirizzato anche alcuni uomini, quindi non solo alle donne. Questo ha fatto scattare l'ironia su alcuni gruppi cittadini social: alcuni utenti infatti hanno pubblicato la foto del programma di screening ma con il destinatario sbagliato.

Cosa c'era scritto sulla lettera indirizzata agli uomini

L'errore sarebbe solo sulla dicitura, poi il testo è corretto e invita sia uomini che donne alla prevenzione del tumore al colon-retto: è rivolto a tutti i cittadini tra i 50 e i 74 anni. Ma appunto in alto alla lettera c'è scritto "Programma di screening dei tumori del collo dell’utero", confondendo così l'uomo che se l'è trovata nella cassetta delle lettere. Il rischio ora è che si pensi sia un errore di destinatario appena si apre la lettera, invece correttamente inviata perché si tratta di prevenzione al colon-retto.

Ora Ats Milano sta raccogliendo le sbagliate lettere e segnalazioni per rimediare all'errore e procedere di nuovo con la giusta segnalazione. I pazienti che hanno segnalato l'accaduto verranno poi ricontattati. L'invito di Regione Lombardia è quello di non fermarsi alle prime righe.

La tessera a punti per promuovere la prevenzione

Intanto in questi giorni l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso ha dichiarato di stare studiando una tessera sanitaria a punti con l'obiettivo di promuovere la prevenzione. "Se conduci – dici l'assessore – uno stile di vita corretto e salutare ti fa guadagnare dei punti che poi ti permettono di ricevere degli incentivi che possono essere diverse modalità di premialità".

L'assessore ha poi spiegato che gli screening per le malattie che possono essere prevenute sono sotto il 50 per cento: "Noi invece vogliamo arrivare al 100 per cento perché significa garantire la salute ai cittadini e ridurre i costi della sanità".

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