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Alberto Genovese arrestato per stupro

Uno degli avvocati di Genovese sul risarcimento alla 19enne: “Non so se 1,5 milioni è una cifra giusta”

Prossimamente inizieranno le trattative tra le parti sulla richiesta di risarcimento da un milione e mezzo di euro da parte della 19enne che sarebbe stata violentata e drogata da Alberto Genovese, il noto imprenditore arrestato a novembre 2020. L’altra ragazza, secondo quanto spiegato dall’avvocato di Genovese a Fanpage.it, non ha voluto avviare alcuna trattativa. Nelle prossime settimane i legali dell’ex re delle start up analizzeranno la documentazione presentata dal legale della 19enne: “La documentazione che loro hanno giustifica la somma. Dobbiamo verificarne la validità”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il 28 gennaio ci sarà una nuova udienza per Alberto Genovese, l'imprenditore arrestato a Milano con l'accusa di aver stuprato e drogato due ragazze durante dei party organizzati dallo stesso. Una delle presunte vittima è una 18enne, oggi 19enne, che fu la prima a denunciare e far partire le indagini. La violenza sessuale nei suoi confronti sarebbe avvenuta nell'attico dell'imprenditore, conosciuto come "Terrazza Sentimento" e con vista in Piazza Duomo, a ottobre 2020. L'altra è una 23enne, per la quale è indagata anche l'ex fidanzata dell'imprenditore, e che sarebbe stata violentata durante una festa a Ibiza.

Nelle prossime settimane inizieranno le trattative

Entrambe, insieme all'associazione Di.Re., si sono costituite parti civile. E una, la ragazza di 19 anni, ha chiesto – tramite i suoi legali – un risarcimento milionario considerati i danni fisici permanenti e quelli psicologici causati dalle violenze subite. Da oggi saranno quindi aperte le trattative tra le parti: "L'udienza è stata solo due giorni fa – spiega a Fanpage.it l'avvocato di Genovese, Davide Luigi Ferrari -. Noi avevamo già preso contatto con le persone offese. Adesso dobbiamo incontrarci, ma ancora non abbiamo deciso nulla relativamente alle modalità".

L'altra ragazza non ha voluto alcuna trattativa

Il legale, precisa infatti a Fanpage.it, che non è stato stabilito se avverrà un incontro personale oppure ci sarà semplicemente uno scambio di documenti. L'ipotesi di risarcimento è stata avanzata solo dalla difesa della 19enne: "L'altra ragazza non vuole fare alcuna trattativa. Vuole solo partecipare al processo. Non ha intenzione di uscire – spiega il legale – a fronte di un risarcimento, che è legittimo e giusto. Lo trovo un comportamento dignitoso".

Il legale di Genovese: Verificheremo la validità della documentazione

Gli incontri avranno come tema principale la cifra richiesta dai legali della 19enne. A fronte della documentazione depositata durante l'udienza preliminare, frutto di una serie di certificazioni mediche che hanno attestato una invalidità al 40 per cento, è stato chiesto un milione e mezzo di risarcimento: "La documentazione che loro hanno – continua l'avvocato con Fanpage.it – giustifica la somma. Dobbiamo verificare la validità di questa documentazione. Loro non hanno sparato cifre a caso, la somma è supportata dal materiale. Noi però non abbiamo ancora avuto tempo di valutarlo. Quindi per il momento non so se sia una cifra giusta o sbagliata, dobbiamo capirlo".

Ancora nessuna decisione sul rito che l'imprenditore sceglierà

L'altro nodo da sciogliere è quello relativo al tipo di rito che Genovese, insieme ai suoi legali, sceglierà. L'imprenditore potrebbe optare per il rito abbreviato – ricevendo così uno sconto di pena – oppure per quello ordinario: "Non abbiamo deciso perché non abbiamo tutti gli elementi. A noi mancano ancora pezzi di indagine e finché non abbiamo visto tutto, non decideremo".

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